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4 novembre: «Ritroviamo la concordia sociale»

A Busto Garolfo la festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate ha portato con sè un messaggio nel segno della coesione sociale

É una festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate nel segno della coesione sociale, quella che è stata celebrata oggi, domenica 5 novembre, nella sala consiliare di Busto Garolfo: se qualcosa di buono la grande guerra e Caporetto ci hanno insegnato, infatti, è proprio a ritrovare quella concordia che mancava allora e troppo spesso manca anche oggi.

«Parlare di guerra è sempre difficile – è stato il messaggio dell'assessore Stefano Carnevali –: oggi festeggiamo una vittoria in una guerra, ed è complicato festeggiare una ricorrenza legata ad un massacro. Un massacro che ha tolto ogni illusione che ci potesse essere qualcosa di buono in un simile conflitto di massa e che ha distrutto un ordine mondiale preesistente e mai più esistito dopo, fino a portare alla tragedia della seconda guerra mondiale. Credo però che tutti i personaggi e i momenti storici, con pochissime eccezioni come l'Olocausto, abbiamo sempre qualcosa di buono da insegnare, ed è così anche per la grande guerra e soprattutto per la battaglia di Caporetto: l'Italia, infatti, attraverso questi due momenti ritrovò a tutti i livelli una concordia sociale che allora mancava, e che anche oggi ci manca. Proprio quella concordia consentì al popolo, che prima si limitava a sopportare la guerra come male imposto da qualcun altro e spesso non capito, di passare dalla sopportazione al supporto». 

Ed è proprio questa concordia, questa coesione sociale che nella società di oggi latita, che sarebbe preziosa da ritrovare: «Una simile concordia – ha, infatti, continuato Carnevali – oggi ci manca a tutti i livelli, perchè imperversano i personalismi, le disonestà intellettuali, le difficoltà a cercare un accordo prima che una contrapposizione. Anche oggi siamo in emergenza: certo si tratta di un'emergenza diversa, ma siamo anche noi "in guerra" sul fronte economico, sociale, sui media, persino tra vicini di casa a volte. Per questo oggi è importante rivolgere un appello ai cittadini, perchè senza concordia sociale tra di voi, senza la capacità di comprendere che i problemi possono essere affrontati con la voglia di risolverli veramente e nell'ottica di un bene comune più grande, non si va da nessuna parte e si rischia una violenza come quella che appartiene ad ogni conflitto. L'unica possibilità per il Paese – ha concluso l'assessore – è che tutte le parti che la compongono remino nella stessa direzione con la convinzione che insieme e uniti ce la si potrà fare».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Novembre 2017
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