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La mensa dei poveri non chiude per ferie

Anche a ferragosto offerto il pranzo a una sessantina di commensali - Da quest'anno chiesto il reddito Isee ma il pasto è garantito a tutti

Foto di repertorio


Anche quest'anno la solidarietà non è andata in ferie. Alla mensa dei poveri di via Santa Teresa porte aperte tutti i giorni di agosto. A darsi il turno sono i circa 70 volontari che con impegno e passione portano avanti, a Legnano, questo servizio fondamentale per chi un pranzo non se lo può permettere. 

Anche al pranzo di ferragosto una sessantina di commensali hanno condiviso le pietanze preparate dagli chef volontari. Senzatetto, singles ma anche intere famiglie in difficoltà, sia di origini straniere che italiane, hanno usufruito del prezioso servizio territoriale: «Per noi è stata una giornata come le altre – spiega Raimondi Paolo Evalli coordinatore della mensa dei poveri – anche se con fatica, garantiamo il servizio per tutta l'estate senza mai chiudere. Le persone arrivano quotidianamente, anche perchè tante altre strutture, soprattutto a Milano, restano chiuse nei giorni centrali di agosto, così come gli enti che distribuiscono i beni di prima necessità. In questi giornio abbiamo però  diversi cittadini che portano beni alimentari e il menù varia in base a quello che riceviamo».

Da quest'anno c'è anche una novità: agli utenti del servizio viene chiesto, se ne sono in possesso, il reddito Isee per un controllo maggiore a favore di chi ha veramente bisogno del servizio. «Non precludiamo il pasto a nessuno – precisa Evalli –  chiediamo semplicemente a chi ce l'ha questo documento che certifica il reddito effettivo delle famiglie: ce lo chiede la Gea, l'ente che a livello europeo si occupa della distribuzione di beni di prima necessità».

Da tre anni inoltre gli ospiti che accedono alla mensa vengono tesserati, un modo per conoscere e  aiutare queste persone in stato di forte disagio sociale ed economico. Tutti i tesserati devono sostenere un semplice colloquio al centro ascolto, così che si possa iniziare ad intraprendere un percorso di recupero sul piano sociale ed umano

Fortunatamente anche se le persone bisognose sono sempre tante, la mensa di via Santa Teresa non deve più gestire i numeri altissimi di due anni fa quando si erano verificati picchi di 120 commensali a giornata: «Sul territorio – spiega ancora il coordinatore – sono state aperte altre strutture, come la mensa solidale di Canegrate, e chi ha bisogno ha una maggiore offerta»

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 17 Agosto 2017
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