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Ex Cava Bastio Cardani, si attende il verdetto di Palazzo Isimbardi

In attesa della decisione di Città Metropolitana, l'amministrazione si è mossa chiedendo operazioni compensative sia economiche, sia soprattutto ambientali

Mentre ancora si attende il verdetto finale di Città Metropolitana – che però ha già dato un primo sostanziale semaforo verde (qui il servizio) – sul progetto Solter per la realizzazione di una discarica di rifiuti speciali nel sito ATEg11 (ex Cave di Casorezzo), sul tavolo di Palazzo Isimbardi c'è anche un'altra questione ambientale che sta molto a cuore a Busto Garolfo: quella relativa alla ex Cava Bastio Cardani.

Quest'ultimo sito dieci anni fa era stato oggetto di una convenzione tra il Comune di Busto Garolfo e la DAF s.r.l. finalizzata al ripristino ed alla riqualificazione dell'area: in quest'ottica, la società aveva installato nel sito di viale Europa un sito di lavorazioni per il recupero di varie tipologie di rifiuti che in questo modo possono poi essere riutilizzate. Per il residuo della lavorazione, invece, c'è lo smaltimento: nessun rifiuto, insomma, resta nell'area.

La convenzione è scaduta lo scorso 9 febbraio, e DAF, ancora prima del termine finale, aveva inoltrato a Città Metropolitana la richiesta di rinnovo. Richiesta di rinnovo che, però, non ha trovato d'accordo l'amministrazione comunale. Palazzo Molteni, infatti, non ha più alcun interesse a mantenere in vita la convenzione: se dieci anni fa c'erano da risolvere le problematiche legate ad una cava aperta, attualmente la necessità di riempire il cratere è superata; senza contare che la ex Cava Bastio Cardani si trova in un'area che da PGT è stata destinata a zona agricola di pregio, situata per di più su un corridoio ecologico.

Se le posizioni dei due "contendenti" sono chiare, resta da vedere quale sarà la posizione di Città Metropolitana, che al momento, tuttavia, sembra orientata anche in questo caso al rilascio dell'autorizzazione

«L'azienda – ha spiegato l'assessore all'ecologia Mauro Zanzottera durante l'ultima seduta del Consiglio Comunale – ha presentato richiesta di rinnovo dell’autorizzazione, mentre il  Comune di Busto Garolfo si è posto in senso critico. La normativa favorisce la presentazione della richiesta di autorizzazione o di rinnovo della convenzione da parte del soggetto interessato, e pare che nulla osti all'istanza di DAF: non vale il PGT di Busto Garolfo, non vale la previsione del corridoio ecologico, ci troviamo ancora una volta di fronte al fatto che Città Metropolitana, su richiesta, è dell’idea di rilasciare l'autorizzazione. Proprio vedendo l'autorizzazione in rilascio, ci siamo mossi chiedendo determinate e rilevanti operazioni compensative: compensazioni di tipo economico, con DAF che darà a Busto Garolfo un corrispettivo per l'attività che continuerà a svolgere, ma anche e soprattutto compensazioni di carattere ambientale, come una mitigazione arborea relativamente all'aspetto visivo e certezze sulla non modifica, e soprattutto sul non ampliamento, dei codici CER dei materiali trattati».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 31 Luglio 2017
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