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Tariffe mensa, botta e risposta tra Fedeli e Vercesi

Il sindaco chiarisce la sua posizione, allontanando strumentalizzazioni politiche

Fa discutere a San Vittore Olona l'aumento delle tariffe delle mense per l'anno scolastico 2017/18. Si tratta di un costo di 30 centesimi in più rispetto allo scorso anno, quindi, in base al reddito isee, la tariffa minima passerebbe da 0,70 a 1 euro, mentre la massima da 5,25 a 5,55 euro. 

«Il ruolo dell’amministratore è quello di governare, fare delle scelte per il bene della città e dare risposte alle necessità e alle domande dei cittadini senza mai scadere nella strumentalizzazione politica»: lo ribadisce a chiare lettere il sindaco di San Vittore Olona Marilena Vercesi in merito alla questione.

Come indicato dalla delibera di approvazione delle nuove tariffe per l’anno scolastico 2017/18, l’aumento di 30 centesimi a pasto non è il frutto di una scelta politica ma di una scelta obbligata, a seguito dell’applicazione degli accordi siglati nel 2016 dagli 11 comuni all’interno dell’Ambito Territoriale del Legnanese, dell’incremento per l’adeguamento del minimo vitale su base ISTAT FOI e dei costi di gestione del servizio che non può essere considerato come puro costo pasto, ma anche come costo di ammortamento delle strutture e delle attrezzature del servizio di refezione scolastica.

A non vedere di buon occhio l'aumento il capogruppo di Patto Civico per San Vittore Olona, l'avvocato Alberto Fedeli, che ribadisce: «Quanto affermato non corrisponde al vero. L’unico accordo assunto dai comuni dell’Ambito riguarda il nuovo regolamento Isee, dove si introduce il metodo della progressione lineare, tra un valore di reddito minimo e uno massimo, superando il precedente sistema delle fasce di reddito. Ma, come stabilisce lo stesso regolamento all’art. 34, sono poi le giunte dei singoli comuni a determinare i valori minimi e massimi di reddito Isee e le tariffe. L’aumento si presenta ancor più ingiustificato se si considera che si sta andando verso un nuovo appalto del servizio mensa, pertanto non è insomma accettabile procedere ad aumenti delle tariffe della mensa senza assumersi la responsabilità della relativa decisione, scaricandola su inesistenti accordi tra comuni, e senza spiegarne le reali ragioni. In ogni caso, deve sempre considerarsi l’impatto che la scelta di aumento ha sulle famiglie, tenendo conto degli altri costi che già gravano su di esse». 

«L’aumento del costo della mensa – specifica il primo cittadino, rispondendo al consigliere di minoranza – è stato ampiamente spiegato dal punto di vista tecnico; quando un cittadino cha richiesto ulteriori spiegazioni, è stato tempestivamente ricevuto in Comune. Ciò significa che la nostra amministrazione si dimostra ancora una volta aperta alla partecipazione, alla condivisione delle motivazioni che portano a compiere alcune scelte, magari impopolari, ma necessarie. Siamo convinti che pur nel non poter accontentare tutti, gli amministratori, di qualunque colore politico siano, agiscono per la salvaguardia dei diritti dei cittadini. Mi fa piacere che ciò sia stato riconosciuto da questo genitore che si è dichiarato pubblicamente contrario ad essere strumentalizzato da una parte politica come invece ha ritenuto di dover fare il capogruppo di minoranza sig. Fedeli che subito si è prodigato per apparire sui giornali issando le sue bandiere su una questione che nulla ha a che vedere con la politica. Sarebbe più opportuno, e corretto nei confronti dei cittadini sanvittoresi, che il sig. Fedeli, anziché informarsi tramite Facebook si attivasse presso l’amministrazione comunale nel richiedere le spiegazioni tecniche che chiarirebbero i suoi dubbi. Sempre che  la strumentalizzazione politica non sia in realtà il suo principale obiettivo. Noi lavoriamo per la città, per i cittadini, per il loro bene»

Redazione
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Pubblicato il 25 Luglio 2017
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