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Migranti, Vercesi: “Chi approva il protocollo mette a rischio l’operatività degli enti locali”

Il sindaco di San Vittore Olona ha ribadito le motivazioni che hanno portato l'amministrazione a scegliere di non sottoscrivere il protocollo.

Continua a far discutere a San Vittore Olona la decisione dell'amministrazione di non firmare il Protocollo per l'accoglienza diffusa dei richiedenti asilo (qui il servizio), che nei giorni scorsi aveva suscitato qualche polemica. Per questo il sindaco Marilena Vercesi ha deciso di intervenire, per ribadire ancora una volta le motivazioni a sostegno della scelta dell'amministrazione.  

«Chi approva il protocollo mette a rischio l’operatività degli enti locali – ribadisce infatti Marilena Vercesi – perchè il personale comunale, e l’Ente stesso, non sono in grado di reperire alloggi o di dare supporto agli operatori delle Onlus. Correttamente e coerentemente va sottolineato che a San Vittore Olona viviamo il problema dell’emergenza abitativa, in quanto attualmente abbiamo circa 62 persone in lista attesa, prima che si liberino eventuali alloggi tra i 52 di proprietà comunale ed i circa 50 di proprietà Aler, tutti al momento occupati».

«Non è nella libera scelta e nell’autonomia statutaria di un Comune come il nostro – continua il sindaco di San Vittore Olona –, che si va a inficiare il progetto dell’accoglienza diffusa, ma nel merito di un accordo che non può essere sostenibile. C’è molta ipocrisia quando si afferma che nel breve tempo (18 mesi) si possano accogliere migliaia di uomini garantendo loro un inserimento nel tessuto sociale ed un lavoro, una mera chimera che rischia di acuire il rischio di tensioni sociali di difficile gestione, come peraltro stiamo vedendo accadere in più parti d’Italia. Per un accoglienza equilibrata, sostenibile e diffusa serve anche un coinvolgimento diretto di Carabinieri e dei nostri Agenti di Polizia Locali ad oggi invece esclusi e disinformati per quanto decidono i Prefetti».

«A San Vittore Olona – rincara ulteriormete la dose la prima cittadina – dal 2014 senza che Sindaco, Carabinieri e Polizia Locale fossero preventivamente informati, sono arrivati 4 profughi a seguito di accordi diretti tra la Cooperativa Cielo e Terrra e il Prefetto, oltre ai 23 profughi assegnati al nostro Comune, a seguito di un progetto Sprar sottoscritto tra il Comune di Rho e il Ministero degli interni, senza nostro preventivo coinvolgimento e nullaosta. Come amministratore, ai tavoli dell’Alto Milanese ho sempre detto "NO", a differenza di alcuni Sindaci che hanno sempre caldeggiato e portato avanti le trattative salvo poi immobilizzarsi per attendere l’esito delle elezioni, per poi uscire allo scoperto e palesare il loro intento riguardo al protocollo. “L’accoglienza diffusa” nella sua teoria, è senz’altro un buon progetto ma il protocollo così come è stato redatto non garantisce ai Comuni la sostenibilità dell’accoglienza, perché, tra le altre lacune, ha quella del non prevedere quale gestione e presa in carico verrà attuata alla scadenza dei 18 mesi: impegnare tutta una comunità a fronte di accordi cosi lacunosi, non è corretto e coerente. Pertanto – conclude Marilena Vercesi –, dato quanto sopra, la tutela dei nostri cittadini e del nostro territorio è prioritaria per questa amministrazione, che potrà rendersi disponibile solo a fronte di accordi diversi e che tutelino l’attuale situazione sociale del nostro territorio».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Maggio 2017
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