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“Profughi: dal Comune un no senza logica”

Patto civico contro la decisione di non sottoscrivere il protocollo per una accoglienza diffusa e sostenibile...

L’Amministrazione comunale di S. Vittore Olona ha rifiutato di sottoscrivere il protocollo per “un’accoglienza equilibrata, sostenibile e diffusa” dei richiedenti asilo, proposto dalla prefettura, dopo i confronti avvenuti con i comuni della Città metropolitana. Un no incomprensibile, anche perché, considerando le quote previste e le regole di garanzia stabilite, consentirebbe al Comune di non ricevere altri profughi. 
Un no che di fatto dice no a quell’accoglienza diffusa e sostenibile che i comuni del legnanese per primi avevano proposto (si ricorderà che grazie a quella iniziativa si era evitato l’utilizzo dell’ex caserma di Legnano).
Secondo il Sindaco Vercesi il rischio firmando sarà quello accogliere altre persone. È vero il contrario. Basta leggere il protocollo
Il protocollo fissa limiti di arrivo, garanzie e riconosciuti diritti partecipativi per i Comuni sottoscrittori. Si recepiscono i criteri fissati dall’accordo tra Governo e ANCI, l’associazione dei comuni, di prevedere non più di 2,5 profughi ogni 1000 abitanti (per S. Vittore Olona: 23, quota che risulterebbe già raggiunta, secondo le dichiarazioni del Sindaco). La Prefettura con i comuni della città metropolitana non si è limitata a recepire tale criterio, ma ha previsto garanzie e limiti ulteriori: le quote sono anzitutto da intendersi su base di zona omogena (legnanese e castanese) e non di singolo comune; si computano i richiedenti asilo già presenti nel comune (dunque a S. Vittore Olona non ne verrebbero assegnati altri); se la zona omogenea non ha raggiunto l’intera quota stabilita, sono esclusi dai bandi per l’arrivo e gestione dei richiedenti asilo i comuni che hanno già provveduto all’accoglienza in misura superiore al 50% della quota comunale stabilita: il Comune di San Vittore Olona, per la sua situazione di già accoglienza, beneficerebbe dunque anche dell’esenzione dai bandi per nuovi arrivi. 
Non sottoscrivendo il protocollo invece limiti non vi sarebbero. E si tenga conto che il protocollo specifica che l’assegnazione dei cittadini stranieri da accogliere non dovrà riguardare unicamente e preferibilmente i comuni sottoscrittori: chi non sottoscrive l’accordo insomma riceverà comunque nuovi arrivi, senza però alcun limite. Rischia di essere il destino del nostro Comune. 
Il Comune di S. Vittore Olona non beneficerà neppure del sistema di gestione dell’accoglienza equilibrato e partecipato previsto. La prefettura infatti si impegna a informare sempre e comunque i comuni aderenti al protocollo di nuovi invii di profughi, evitando così arrivi imposti, improvvisi e inaspettati come è accaduto in passato; stabilisce poi un tavolo di coordinamento con i comuni per la gestione dell’accoglienza diffusa. 
Un rifiuto dunque incomprensibile e privo di logica. Secondo la dichiarazione resa dal Sindaco non è accettabile che il protocollo duri solo un anno. Bene. Ma perché rifiutare per un anno quelle regole e garanzie anticipando da subito gli effetti negativi di un’accoglienza senza limiti e regole di cooperazione tra Comuni e prefettura? 
Insomma, un no che pare più il frutto di una posizione demagogica, di chi, per paura dell’opinione pubblica, preferisce dire sempre no di fronte a problemi politicamente sensibili, e in particolare a quello dell’accoglienza dei profughi, anche quando c’è la possibilità di gestirla in modo condiviso, equilibrato e sostenibile. L’auspicio è che l’Amministrazione ci ripensi. Si è sempre in tempo….

Avv. Alberto Fedeli
Capogruppo consiliare per la lista “Patto civico per San Vittore Olona”

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 14 Maggio 2017
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