Sono 44 i nuovi nati che nel corso del 2016 hanno ingrossato le file dei cittadini sangiorgesi. Per loro, questa mattina, sabato 6 maggio, si sono aperte le porte della sala consiliare di Piazza IV Novembre, dove si è tenuta una cerimonia di benvenuto.

Cerimonia che è ormai un cavallo di battaglia della Giunta Cecchin, che da quattro anni a questa parte ha dato vita a questa nuova usanza: «Ci sembra bello – ha spiegato il primo cittadino – dare il benvenuto ai nuovi nati con una cerimonia tutta per loro, soprattutto in un momento dove stiamo diventando sempre più saggi, per non dire più vecchi».

Momento clou dell’evento, la consegna della pergamena personalizzata con le parole dell’inno nazionale italiano da parte del sindaco ai piccoli cittadini: «Ai piccoli sangiorgesi – ha commentato Cecchin – viene consegnata una pergamena con l’inno nazionale perchè vogliamo dare il benvenuto ai nuovi nati ricordandogli prima di tutto che siamo un popolo unito e soprattutto che siamo italiani, e l’inno nazionale comunica sempre qualcosa di emozionante e speciale».

Ad animare la mattinata, in una palpabile atmosfera di festa, ci hanno pensato poi anche i canti del piccolo coro della scuola Nicolò Paganini, composto da 60 bambini dai 4 ai 12 anni provenienti da San Giorgio e dai Comuni limitrofi che si ritrovano per stare insieme e fare musica sotto lo slogan “Per me cantare è un gioco”.

Nel corso dell’incontro, inoltre, scuole dell’infanzia e asili nido di San Giorgio hanno trovato spazio per presentare alle famiglie la propria offerta formativa. É stato invece rimandato ai primi di giugno l’altro appuntamento che era atteso per oggi in sala consiliare, la dimostrazione delle manovre di disostruzione pediatrica. «Ogni anno in Italia muoiono 150 bambini perchè non si conoscono le manovre di disostruzione – ha spiegato l’assessore Linda Morelli in rappresentanza del comitato Vivi con il Cuore – e per questo abbiamo pensato di organizzare un incontro, in collaborazione con la Croce Azzurra di Buscate, per insegnare queste manovre, che possono salvare delle vite».

Unica nota stonata della mattinata, la scarsa presenza in sala. Non di pubblico, ma proprio dei piccoli sangiorgesi, più di 25 dei quali non hanno risposto “presente” alla chiamata dell’amministrazione senza dare spiegazioni: «Si è perso un po’ il rispetto delle istituzioni – ha commentato amareggiato il primo cittadino –, alle quali siamo sempre disposti a chiedere ma sempre meno a dare. Rispondere è pur sempre una questione di correttezza». Ma l’affluenza ridotta non ha reso meno festoso il momento per i presenti, ai quali agli adulti non resta che augurare una “buona vita”.