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Amcem, Barbano: “Illegittima la scelta del sindaco di allontanarmi”

L'ex amministratore unico dell'azienda chiarisce la sua posizione...

Donato Barbano non ci sta. La scelta del sindaco Teresina Rossetti di revocargli la delega di amministratore unico di Amcem, azienda multiservizi di Cerro Maggiore, non piace. E l'ormai ex amministratore è pronto a farsi valere in ogni sede legale: presenterà ricorso contro la scelta della prima cittadina, «in quanto presenta più profili di illegittimità», chiederà un risarcimento per danni all' immagine personale, professionale e pubblica e si dice pronto a eventuali azioni contro chi «ha espresso e sta esprimendo giudizi sostanzialmente diffamatori che lascerebbero intendere una malagestio e illeciti comportamenti a vantaggio di società di cui ho una partecipazione (ndr, RDB srl: la società di cui Barbano è amministratore unico e da cui arriva la dipendente in "distacco" in forze a Amcem)».

«La verità è che, dopo la disastrosa gestione di CEA, con la responsabilità dell’allora sindaco Antonio Lazzati e dell’allora assessore alla partita e attuale sindaco Teresina Rossetti, ho assunto la gestione di Amcem portando l’attività in attivo, come dimostrano i bilanci approvati – sostiene Barbano -. Il tutto nonostante atti e omissioni della Rossetti, posti in essere al solo sviato scopo politico di mettere in difficoltà l’amministratore unico. Tra le colpevoli omissioni ricordo anche la mancata sottoposizione al consiglio comunale del piano programma 2017, da tempo consegnato: si tratta di un atto doveroso e fondamentale che sta creando danni all’operatività dell’Azienda».

E riguardo alla questione assunzioni l'ex amministratore unico tiene a sottolineare come fosse impossibile per Amcem assumere qualcuno tramite concorso a causa di un contenzioso relativo al personale CEA (vinto da Amcem nel 2016). Ecco allora la scelta di procedere con il distacco della dipendente della RDB srl, «persona di mia assoluta fiducia». La soluzione del distacco,secondo Barbano, risolveva la necessità di assumere un dipendente amministrativo necessario allo sviluppo di Amcem comportando il minor costo per l'azienda stessa. «E, si badi – puntualizza l'ex amministratore unico –, senza alcun corrispettivo in favore di tale società (ndr RDB), dato che con il distacco si paga solo il costo del lavoro. Dunque pieno vantaggio per Amcem e nessun diretto guadagno per la società distaccante, peraltro avviata verso la liquidazione. Da qui, come già riconosciuto dalla responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza dell’azienda, l’inesistenza di un conflitto di interessi, per l’assoluta assenza di danni per Amcem (anzi il contrario). Di tutto questo gli organi revisori interni e l’amministrazione ne era al corrente, sin dalla nota integrativa al bilancio 2013, bilancio approvato poi dal consiglio comunale».

«In questi anni – continua Barbano – ho ricevuto ed ho evaso decine di richieste di accesso agli atti da parte di tutte le forze di opposizione, e mi sono paradossalmente trovato – ciò che mai mi sarei aspettato – a trovare i più grossi ostacoli da parte di chi mi aveva nominato: ostruzionismo, pretesti, dilazione dei tempi di approvazione degli atti fondamentali dell’azienda (bilanci e piani programma), assoluta assenza di dialogo e collaborazione, fino addirittura, da ultimo, all’assunzione da parte del Comune di un consulente, pagato 22mila euro per controllare l'operato del revisore preposto al controllo dell’azienda (il controllo del controllore)».

«Non vi è, insomma – conclude l'ex amministratore – alcun conflitto di interessi rilevante ai fini penali, civili e gestionali, nessun danno all’Azienda derivante dal “distacco”, ma anzi un evidente vantaggio. E per giunta il Comune è sempre stato informato sui fatti gestionali di Amcem in ottemperanza all’ articolo 5 dello statuto aziendale. Si consideri poi che l’informativa sugli atti gestionali sono riportati anche sul sito di Amcem, nella sezione “Amministrazione Trasparente”. Non è dunque possibile sostenere che il sindaco Teresina Rossetti, i consiglieri di minoranza tutti, il revisore dei conti e i funzionari sopracitati siano stati tenuti all’oscuro della gestione di Amcem. Dove vivono, in Burundi?».

Redazione
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Pubblicato il 18 Marzo 2017
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