Non c’è che una manciata di metri a distanziare la futura discarica di rifiuti speciali che dovrebbe sorgere, secondo il progetto di Solter, nel sito ATEg11 (qui il servizio) da un’altra già esistente. Una distanza tra i 7 e i 9 metri, per essere precisi: praticamente bazzecole, rispetto ai 50 metri richiesti dalla legge.

É questo l’esito delle misurazioni che sono state effettuate nei giorni scorsi alla Cava di Casorezzo dall’ufficio tecnico di Città Metropolitana, alla presenza dei sindaci dei tre Comuni coinvolti (Busto Garolfo, Casorezzo e Inveruno), dei tecnici dell’Arpa, del PLIS del Roccolo, dei rappresentati della proprietà (la Solter, per l’appunto) e di alcuni membri dei comitati cittadini

Un dato di fatto, questo, che Solter vorrebbe superare riempiendo il cratere di terra quanto basta per rientrare nei parametri dettati dalla normativa. Soluzione che, non c’è nemmeno bisogno di dirlo, non viene neanche presa in considerazioni dalle amministrazioni comunali interessate, dal PLIS del Roccolo e dai comitati: «Le misurazioni, su pressione di noi sindaci, erano state già effettuate da Solter nell’ultimo progetto – commenta il primo cittadino di Busto Garolfo Susanna Biondi -, ma ora anche i tecnici di Città Metropolitana hanno rilevato la distanza con gli scavi precedenti. I 50 metri richiesti dalla legge non ci sono, e per noi questo è motivo escludente».

Una magra soddisfazione, certo, ma la misurazione può pur sempre diventare un elemento che può giocare a favore dei due ricorsi presentati al T.A.R. Lombardia (qui il servizio), l’uno dai Comuni interessati e dal PLIS e l’altro dal Comitato Salviamo il Paesaggio insieme a molti cittadini. 

Ricorsi per i quali ancora nulla è stato fissato. Il prossimo appuntamento è la Conferenza dei Servizi fissata il 29 marzo, per la quale, tuttavia, con ogni probabilità verrà chiesto uno spostamento.