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Bimba assalita da due pitbull: operazione di 6 ore

In fase di recupero la sorellina minore curata all'Ospedale di Legnano...

Resta sotto stretta osservazione la piccola di 5 anni che, con la sorellina minore, è stata aggredita da due pitbull (clicca qui per il precedente servizio).  Ricoverata all'Ospedale San Gerardo di Monza la bambina ha riportato gravi lesioni al volto. In fase di recupero, invece, la sorellina più piccola curata all'Ospedale di Legnano. 

Giunta in elisoccorso alle 17.44, di venerdì 17 febbraio, la bimba di 5 anni è stata immediatamente portata all’Unità Operativa e Cattedra di Chirurgia Maxillo Facciale della ASST di Monza, Ospedale San Gerardo, diretta dal prof. Alberto Bozzetti, per un intervento chirurgico in regime di urgenza per le gravi lesioni riportate.

Come si legge dal bollettino emesso oggi, lunedì 20 febbraio, dal nosocomio monzese il dott. Giorgio Novelli ha spiegato: «Al mio arrivo la bambina presentava ampie ferite lacero-contuse del volto con segni di strappamento dei tessuti molli. Si evidenziavano lesioni profonde della guancia della regione sottomandibolare con esposizione delle mandibola, ferite all’interno del cavo orale con esposizione ossea, ferite della regione nasale con frattura comminuta ed esposta delle ossa nasali, lesione della palpebra inferiore, distacco completo del canto palpebrale mediale sinistro e lacerazione delle vie lacrimali. In relazione alla profondità delle lesioni si evidenziavano inoltre lesioni di alcuni rami del nervo facciale e del nervo trigemino. Si procedeva ad un'accurata detersione delle ferite alla ricerca delle lesioni nervose e alla sua ricostruzione microchirurgica, al riposizionamento del canto palpebrale mediale, alla ricostruzione delle vie lacrimali, alla sutura ricostruttiva delle ferite del volto e del cavo orale, al riposizionamento delle cartilagini nasali ed alla riduzione e contenzione delle fratture nasali. L’intervento è durato circa sei ore e successivamente a scopo precauzionale la piccola paziente è stata trasferita all’Unità operativa di Terapia intensiva neurochirurgica per il risveglio».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Febbraio 2017
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