«Una riorganizzazione degli uffici/servizi improvvisata, l'assenza di relazioni tecniche a supporto, una dotazione organica approvata senza l'apporto e il coinvolgimento della dirigenza – nonostante gli obblighi di legge – e senza alcuna verifica sui carichi di lavoro»: suonava come una sentenza di condanna il giudizio formulato da CSA Altomilanese rispetto alla riorganizzazione che dal mese di marzo dello scorso anno il Comune di Busto Garolfo sta portando avanti (qui il servizio).

Tant'è che per questi motivi CSA Altomilanese, in qualità di unica organizzazione attiva a Busto Garolfo, nei giorni scorsi aveva proclamato lo stato di agitazione del personale comunale, con richiesta di convocazione urgente in Prefettura a Milano.

Ma il sindaco di Busto Garolfo Susanna Biondi respinge fermamente le accuse al mittente: «La riorganizzazione non è stata assolutamente improvvisata – è infatti la replica del primo cittadino bustese -, perchè è stata illustrata e motivata a tutto il personale sin dallo scorso marzo. Le scelte – ha aggiunto Biondi – sono state fatte nel pieno rispetto delle regole e del confronto». 

Un confronto al quale tutt'ora l'amministrazione comunale non chiude le porte, anzi. «Rimaniamo disponibili al confronto con tutte le rappresentanze sindacali sia interne che esterne», ha infatti concluso Susanna Biondi, che ha tenuto anche ad assicurare che «nessun dipendente avrà, da queste scelte alcun danno, soprattutto economico».