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Anche a Busto Garolfo arriva il controllo del vicinato

Il progetto è partito da poco meno di un mese. Attualmente, hanno aderito una cinquantina di famiglie...

Sbarca anche a Busto Garolfo il controllo del vicinato. Con la delibera approvata a fine dicembre, infatti, nella zona che comprende via Furato, via Etna e via Vulcano si è ufficialmente costituito il primo gruppo di controllo di vicinato del Paese. Attualmente, al progetto partecipano una cinquantina di famiglie, pari all'86% dei residenti nell'area interessata.

Il progetto, in realtà, era già partito in versione "fai-da-te" da qualche mese: dopo che in un paio di occasioni erano state notate in zona persone che tentavano di introdursi nelle abitazioni spacciandosi per tecnici Amiacque, infatti, i residenti si erano organizzati con una chat per scambiarsi segnalazioni su eventuali "situazioni sospette". Il passo successivo per i cittadini è stato prendere contatti con il sindaco Susanna Biondi, che li ha indirizzati verso l'Associazione Controllo del Vicinato.

Il controllo di vicinato prevede l'auto-organizzazione tra vicini per monitorare l'area intorno alle proprie abitazionI: un salto indietro nel tempo, insomma, a quando in un certo senso l'unione fra vicini faceva la forza, in termini di sicurezza. Ogni due mesi, poi, i coordinatori di zona incontrano il sindaco o l'assessore alla sicurezza per fare il punto della situazione.

«Il progetto – ha chiarito il responsabile della sezione locale Alto Milanese dell'Associazione Controllo del Vicinato Walter Valsecchisi basa su un sistema di segnalazioni, non certo di ronde. Quando parte il controllo del vicinato, si crea una chat che comprende tutti coloro che hanno aderito, tramite la quale è possibile fare segnalazioni, ma sempre dopo aver avvisato le Forze dell'Ordine».

Un progetto praticamente a costo zero, quello del controllo di vicinato (l'unica spesa è infatti quella relativa all'affissione dei cartelli), che ha subito incontrato il favore del Comune, anche perchè, come ha spiegato il sindaco Biondi, «ha valenze significative che vanno anche oltre alla sicurezza, permettendo di coinvolgere i cittadini e di sviluppare un'abitudine alla socialità».

Non solo: l'adesione, migliora anche la comunicazione con l'amministrazione comunale – «non certo per privilegiare un gruppo di cittadini, ma proprio perchè quel gruppo esiste» -, e così si può scoprire più da vicino di cosa ha bisogno una zona. Nell'area attualmente coinvolta, ad esempio, sono già stati effettuati degli interventi sull'illuminazione pubblica, è stato preso in carico il problema delle auto che transitano a velocità superiori a quanto consentito e si sta ragionando su eventuali interventi di abbellimento. E se quest'ultimo aspetto può sembrare secondario, in realtà non è così: «Una via ben curata – ha precisato infatti Antonio Rizzo, coordinatore del gruppo di controllo del vicinato insieme a Vittorino Gaddadà l'idea di essere vissuta ed affiatata, e rende più semplice contrastare quello che succede».

Niente telecamere, quindi, in favore di una sorta di "Grande Fratello" di quartiere? Non proprio: «Stiamo ragionando su altri progetti, anche a livello sovracomunale – ha spiegato il primo cittadino di Busto Garolfo -, nell'ottica di fare rete sul territorio in materia di sicurezza. Ma il controllo del vicinato ha un valore diverso, perchè può diventare anche un modo per rifondare la comunità».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 29 Gennaio 2017
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