A causa di questa emergenza  anche noi ragazzi abbiamo dovuto modificare i nostri comportamenti, ma, confrontandoci, ognuno di noi ha reagito in modo differente.

Per esempio, uno di noi non si è molto preoccupato visto che ha fatto un ragionamento: se si sta nei posti affollati,si ha più probabilità di ammalarsi; quindi non ci sono andato e sono rimasto molto tranquillo.

Un altro invece ci ha detto che in queste settimane non va a trovare i propri nonni perché sono soggetti a rischio  e pensa che chi sottovaluta la malattia e va in posti affollati si sbaglia, perché la malattia si diffonde molto velocemente e gli ospedali sono in difficoltà,dato che ci sono molti ricoverati e alcune volte il virus può essere letale.

L'epidemia e il panico che ha scatenato il Coronavirus hanno fatto emergere il lato negativo delle persone:

il guardare con disprezzo le persone che potrebbero essere state contagiate,

l'assalto ai supermercati per la paura di rimanere senza viveri e il non rispettare le raccomandazioni delle autorità.

Una riflessione su questa parte umana peggiore potrebbe essere che viene fuori soprattutto con la paura e la rabbia, cioè nei momenti in cui una persona perde la testa per la rabbia da quanto uno sia furioso oppure quando è spaventato dal perdere la vita propria o di persone che gli stanno a cuore.Per tutto ciò una persona viene spinta da certe emozioni a fare cose che solo la parte peggiore di noi solo può fare.

La parte positiva di questa epidemia invece è che molti medici lavorano duramente e continuamente per scoprire cure e guarire persone.

Ferro, Marcer, Martinotto, Mazza