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Rescaldina, la fine dei lavori alla Cascina Pagana slitta a settembre

Alla base del ritardo motivazioni di carattere tecnico e il maltempo dello scorso autunno - Il Centrodestra critica l'amministrazione

Termineranno a settembre i lavori di riqualificazione della Cascina Pagana a Rescaldina: si sposta in avanti di 180 giorni, quindi, la deadline per l'intervento che restituirà nuova vita a quello che è a tutti gli effetti un luogo del cuore dei rescaldinesi e soprattutto degli abitanti della frazione. 

I lavori, iniziati a marzo 2019, fanno parte nel progetto "Integration Machine", proposta "targata" Legnano, Rescaldina e Castano Primo che rientra tra quelle del "Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie" per il quale la Città Metropolitana è risultata tra i vincitori del bando periferie promosso da Palazzo Chigi nel 2016. Proprio grazie al bando, il paese aveva ottenuto un finanziamento di 442mila euro sui 634mila euro del costo complessivo (il restante 30% viene coperto dalla Parrocchia di S. Maria Assunta).

[pubblicita]In base al progetto la Cascina Pagana, ovvero una porzione di un complesso monastico risalente al 18° secolo di proprietà della Parrocchia di SS. Maria Assunta, costituita da una piccola chiesa e da due appartamenti ad essa attigui diventerà oggetto di una convenzione tra Piazza Chiesa e la parrocchia per l'utilizzo congiunto degli spazi: la chiesa come luogo adatto per mostre, concerti, conferenze e momenti religiosi, gli appartamenti come luoghi di accoglienza temporanea per situazioni di disagio.

Proprio la Cascina Pagana ha fatto discutere il Parlamentino rescaldinese durante l'ultima seduta, con il Centrodestra Unito che ha presentato un'interrogazione ad hoc: la data prevista per la fine dei lavori, infatti, era il 13 marzo 2020, e con l'approssimarsi della scadenza Mariangela Franchi e i suoi hanno voluto fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori e sul cronoprogramma. 

«Ad oggi – ha spiegato l'assessore alla partita Elena Terraneo – sono stati eseguiti il rifacimento delle coperture della chiesa, gli interventi sul campanile e le demolizioni con messa in sicurezza delle porzioni pericolanti della cascina e del corpo sud. Inoltre sono in corso le opere strutturali di fondazioni e dei solai della Cascina che, per motivi di sicurezza viste le condizioni precarie della struttura, devono essere eseguite per porzioni e senza la possibilità di utilizzo di mezzi meccanici, allungando sensibilmente le tempistiche di lavoro».

Ad allungare i tempi, poi, oltre al ritardo per l'installazione dei ponteggi per la necessità di usarli anche come struttura di sostegno provvisorio delle murature, anche la necessità di procedere al consolidamento strutturale delle murature della Chiesa di San Giuseppe: operazione che richiede l'impiego di una tecnica particolare e quindi l'intervento di una ditta che ha potuto calendarizzare l'intervento solamente da metà febbraio 2020. Poi le piogge di ottobre e novembre, un periodo di sospensione per «un approfondimento del progetto strutturale delle fondazioni con conseguenti modifiche», un altro stop «per chiarimenti da parte della Sovraintendenza riguardo agli scavi eseguiti sul corpo della Cascina» e vari «approfondimenti operativi dovuti al diverso stato delle strutture rilevato durante i lavori, rispetto a quanto indicato nel progetto, complice l’inaccessibilità di alcuni ambienti e il peggioramento delle condizioni dell’edificio».

Tutte ragioni che hanno portato l'amministrazione arancione a chiedere una proroga di 180 giorni per il termine del cantiere: «I lavori procedono e la proroga richiesta è ampiamente motivata – sottolinea Terraneo –. La riqualificazione di un complesso così antico prevede che alcune lavorazioni si possano valutare solo nel momento in cui si affrontano i lavori, come ad esempio gli scavi sulle fondamenta eseguiti a mano e le relative sottofondazioni e che quindi possano necessitare di tempi maggiori. La cerchiatura della chiesa programmata per febbraio ci ha permesso comunque la continuazione dei lavori sulle residenze e di lavorare sulla copertura e il campanile della chiesa».

«L’attuale amministrazione Vivere Rescaldina, sulle orme della precedente, ha assunto l’impegno, riportato nel documento unico di programmazione 2020-2022, di concludere i lavori di recupero edilizio e riqualificazione della Cascina Pagana nel marzo 2020 – replica Mariangela Franchi –: in realtà i lavori sono fermi da mesi ed è ormai a tutti chiaro che abbiamo a che fare con l’ennesimo impegno che l’amministrazione Vivere Rescaldina ha assunto di fronte ai cittadini senza poterlo mantenere. Alla richiesta di informazioni del Centrodestra Unito di Rescaldina ci è stata letta una articolata relazione sulla vicenda della ristrutturazione dalla quale abbiamo compreso che, nel corso di questo mese di febbraio, dovremmo avere segnali di ripresa dei lavori. Come è nostra consuetudine richiederemo tutti gli atti che ci consentano di fare chiarezza sull’intera operazione per dare ai nostri cittadini un'informazione il più completa, documentata ed esauriente sulla ripresa dei lavori ma, fin da ora, una cosa è certa: non ci sbagliavamo quando giudicavamo il documento di programmazione di questa amministrazione uno strumento di propaganda infarcito di progetti "ambiziosi", un libro dei sogni che però, come ci dimostrano i fatti, non "ha le gambe per camminare"».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 06 Febbraio 2020
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