Quantcast

Legnano tra lo scioglimento e il Consiglio di Stato: e ora?

Intervista al commissario prefettizio Cristiana Cirelli per cercare di chiarire i contorni di uno scenario forse senza precedenti in Italia

Da un lato la procedura per lo scioglimento del consiglio comunale avviata dal prefetto di Milano Renato Saccone all'indomani dell'ordinanza del TAR che ha di fatto sospeso il Parlamentino di Palazzo Malinverni. Dall'altro, il ricorso al Consiglio di Stato contro questa stessa ordinanza di Alessandro Carnelli, il consigliere leghista che era subentrato a Mattia Rolfi dopo l'intervento del difensore civico regionale. Sospesa tra i due iter, Legnano aspetta di conoscere i prossimi passi.

[pubblicita]E se la speranza rimane che ad un certo punto qualcuno faccia un passo indietro per permettere alla Città del Carroccio di ricominciare a fare passi avanti, per ora l'unica certezza è che in Comune resta il viceprefetto Cristiana Cirelli. Che, dopo aver esercitato dal 16 maggio le funzioni di sindaco (con Fratus tuttora agli arresti domiciliari e quindi sospeso per legge) e giunta (di fatto "azzerata" tra revoche e dimissioni), ora fa anche le veci del consiglio comunale.

Proprio da lei siamo andati per cercare di chiarire i contorni di uno scenario sufficientemente complesso da rappresentare forse un caso senza precedenti in Italia.

Esistono tempistiche predeterminate per l'iter avviato lo scorso 12 luglio dal prefetto?
«La legge non prevede un tempo massimo. Sulla base delle esperienze pregresse, si può dire che in genere per il decreto di scioglimento del Presidente della Repubblica servano due o tre settimane, ma dipende anche dal momento in cui la proposta di scioglimento viene avanzata: a ridosso del mese di febbraio tutto viene accelerato, perchè vanno ad elezioni i Comuni che vengono sciolti entro il 24 di febbraio. Da un punto di vista pratico, comunque, non cambia nulla: il consiglio in ogni caso non funziona, ma invece di essere sciolto è sospeso».

La procedura, una volta partita, è suscettibile di ulteriori valutazioni discrezionali da parte degli enti superiori?
«Teoricamente sì, il Ministro dell'Interno non è obbligato ad accogliere la proposta della Prefettura. Ma non è mai successo che un prefetto abbia avanzato una proposta di scioglimento che sia poi rimasta bloccata. Anche perchè i casi in cui avviene lo scioglimento del Comune sono previsti dalla legge».

Se prima del decreto del presidente della Repubblica arrivasse dal Consiglio di Stato una pronuncia di segno contrario rispetto all'ordinanza del TAR?
«Si tornerebbe nella situazione precedente al 12 luglio: il sindaco sarebbe comunque sospeso e io tornerei ad esercitare solo le funzioni di sindaco e giunta». 

E se invece arrivasse prima il decreto di scioglimento del consiglio comunale?
«Da un punto di vista giuridico tutte le strade rimarrebbero aperte, compresa quella di un possibile ricorso contro il decreto, ma in questo caso il consiglio comunale sarebbe ormai sciolto».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 22 Luglio 2019
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore