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Consiglio comunale, Fratus: “E’ questa la sede del confronto”

Conclusa la seduta consiliare - I manifestanti in corteo silenzioso si sono spostati al parco Falcone e Borsellino, «simbolo della legalità e della giustizia».

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Consiglio comunale approvazione bilancio 2019, a cura di Antonio Emanuele Pasquale 4 di 42

Servizio a cura di Valeria Arini e Gea Somazzi

Aggiornamento delle 21.40 – Con l'approvazione del bilancio – che il sindaco Fratus aveva definito in apertura di seduta un «bilancio ferito» dopo gli eventi di queste settimane – si è conclusa la seduta consiliare.

Aggiornamento delle 21.30 – I manifestanti stanno lasciando l'ingresso di Palazzo Malinverni per spostarsi, in un corteo silenzioso, verso il parco Falcone e Borsellino, «simbolo della legalità e della giustizia».

Aggiornamento delle 21.15 – Continua il presidio silenzioso fuori dal comune. Torce degli smartphone accese dai manifestanti per «illuminare il caso». Tra le luci, l'"onda bianca" dei cartelli che recitano "Legnano al voto". 

Aggiornamento delle 21.05 – Il consiglio comunale è passato all'analisi delle aliquote della TASI e del piano economico-finanziario per la TARI. Il termine per l'approvazione delle relative delibere entro il termine del 31 marzo porta alla conferma dei provvedimenti che erano stati adottati per l'anno precedente, con minori entrate per circa 400mila euro. All'ordine del giorno seguirà l'approvazione del bilancio previsionale di Palazzo Malinverni.

Aggiornamento delle 20.55 – In apertura di seduta il sindaco Fratus ha ribadito tra gli applausi del Parlamentino che «questo consiglio comunale è legittimo in tutti i suoi effetti e quindi può esprimere tutte le funzioni che la legge prescrive. Siamo stati eletti democraticamente e abbiamo ricevuto questo mandato da parte dei cittaidni legnanesi venti mesi fa: oggi questo impegno lo dobbiamo maggiormente sottoscrivere e portare avanti. Tutto quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto in modo trasparente, corretto e legale sotto tutti i punti di vista. In questi giorni purtroppo si è manifestata molta cattiveria, nei confronti delle nostre persone, ma questo ha poca rilevanza rispetto all'affronto dato all'onorabilità della nostra città. La politica si fa qui, qui ci si confronta tra maggioranza e opposizione, qui si dà voce alla vera democrazia: sono molto dispiaciuto che questa sera nei banchi dell'opposizione che sono stati eletti, ed i cui cittadini hanno diritto ad essere rappresentati, siano assenti. Preferiscono manifestare giù, e manifestare è legittimo e nessuno deve impedirlo, ma la manfiestazione ha senso nel momento in cui le si dà un senso. Invece in questo caso il senso è solo l'odio nei miei confronti, nei confronti della mia giunta e dei consiglieri di maggioranza che questa sera siedono in questa assise. Chiedo scusa alla città se in questi giorni ha subito quello che è stato, a causa dei personalismi di alcune persone».».

Aggiornamento delle 20.45 – Confermata la surroga del dimissionario Stefano Quaglia con la consigliera Rita Anna De Lorenzis, che risulta però assente alla seduta odierna. Impossibile procedere alla surroga degli altri consiglieri che hanno rassegnato le dimissioni, perchè non è arrivata conferma dell'accettazione da chi dovrebbe prenderne il posto.

Aggiornamento delle 20.40 – Mentre davanti all'ingresso del Comune continua il raduno silenzioso, in sala consiliare è iniziata la seduta del Parlamentino. E con esso il lungo elenco di surroghe a cui l'organo consiliare è chiamato questa sera, con gli applausi per Andrea Artuso, primo consigliere comunale di colore leghista a Legnano. Tra i banchi della maggioranza ha preso posto anche Davide Turcolin, sempre tra le file del Carroccio. 


"SOS Democrazia sospesa", la dimostrazione silenziosa organizzata dal neonato comitato Legalità a Legnano (nella foto a sinistra, il presidente Antonio Guarnieri) per «manifestare a favore della democrazia», fa il bis

Già venerdì 5 aprile circa 300 persone si erano ritrovate davanti a Palazzo Malinverni per chiedere le dimissioni della giunta Fratus dopo le vicende che hanno coinvolto la maggioranza targata Lega-Forza Italia-fratelli d'Italia nelle ultime settimane. E questa sera, giovedì 18 aprile, circa 150 di manifestanti sono tornati a far sentire il proprio dissenso alle porte del Comune, in occasione della prima seduta di consiglio comunale dopo che la coalizione a sostegno del sindaco Gianbattista Fratus ha riacquistato i numeri per riunirsi validamente

Proprio in mattinata, peraltro, è arrivata la notizia che il TAR ha rigettato l'istanza di sospensione cautelare avanzata dal comitato e dai dieci dei consiglieri che lo scorso 27 marzo hanno rassegnato le dimissioni.

Anche dopo il decreto del giudice amministrativo, comunque, il Comitato ritiene «questo consiglio comunale illegittimo – come ha sottolineato l'ex presidente del Parlamentino di Palazzo Malinverni Antonio Guarnieri –. Ci siamo ritrovati a manifestare per continuare con la nostra presenza la protesta iniziata giorni fa, che portiamo avanti anche con il comitato, tra i cui obiettivi c'è anche quello di riportare la legalità a Legnano. Stasera non parteciperemo neanche tra il pubblico al Consiglio, perchè non riteniamo lecita la seduta». 

«Siamo qui a manifestare perchè è ormai evidente che ci sia un malumore – gli ha fatto eco l'ex assessore Franco Colombo –, nato da una serie di incomprensioni e gesti che a noi non sono piaciuti. Non siamo contenti di come sono andate le cose e ci siamo resi conto che non siamo più i soli a pensarla così. La giustizia è sempre sovrana ma aspettiamo fiduciosi, perchè abbiamo analizzato tutti i documenti e siamo convinti di avere ragione». 

A dare voce alla volontà di andare avanti, indipendentemente dal "verdetto" che arriverà dal TAR il prossimo 8 maggio, anche l'ex consigliere M5S Andrea Grattarola: «Anche con questo provvedimento (il decreto odierno, ndr) la democrazia secondo noi è stata calpestata, ma ci sarà un'alta sentenza e anche se la perderemo siamo sicuri delle nostre ragioni e ricorreremo al Consiglio di Stato. Non possiamo permettere che si crei un precedente antidemocratico, Legnano non lo merita».

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Aprile 2019
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