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“Dimissioni”: in 300 in piazza a Legnano contro la giunta Fratus

DIFENSORE CIVICO DIFFIDATO: "DEVE ANNULLARE IL CONSIGLIO COMUNALE"

«Dimissioni!», «Al voto!», «Vergogna!». Sono state queste le parole gridate dalle quasi trecento persone che hanno manifestato a Legnano, alle porte di palazzo Malinverni, per dire basta alla giunta Fratus dopo la venuta meno del numero legale in consiglio comunale. L'appello lanciato dai consiglieri dimissionari e tutte le forze di minoranza con la protesta "Sos democrazia" ha portato in piazza esponenti politici e cittadini. Tra loro anche l'onorevole Riccardo Olgiati (M5S) e l'ex sindaco Alberto Centinaio.

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Consiglio comunale: contestata la Giunta Fratus, a cura di Antonio Emanuele Pasquale 4 di 29

FISCHI E INNO DI MAMELI CONSIGLIO COMUNALE – In Comune, nel frattempo, è andato in scena il terzo consiglio comunale senza una maggioranza. E non sono mancati attimi di tensione. Per questioni di sicurezza sono state fatte entrare cento persone come pubblico: mai la sala consiliare legnanese è stata così gremita.

Gli animi si sono scaldati al punto di arrivare a fischi, urla e insulti verso la coalizione al governo della città, tanto da richiedere l'intervento della polizia locale che ha chiesto l'allontanamento del pubblico, poi rimasto in aula attenuando i toni. Spontaneo il canto dell'inno di Mameli da parte del pubblico in segno di protesta verso la "democrazia sospesa" a Legnano. La seduta si è poi chiusa dopo il terzo appello per la mancanza del numero legale.

«Uno degli spettacoli politici più tristi a cui io abbia mai assistito», è stato il commento dell'ex presidente del consiglio Antonio Guarnieri secondo cui i dissapori che hanno fatto saltare la maggioranza non sarebbero relativi solamente all'ingresso in giunta dell'assessore Chiara Lazzarini, ma anche a una serie di scelte non condivise. «Crollano sull'interesse. Grazie a dio le persone se ne sono accorte: quella in piazza è comunità», ha sentenziato Andrea Grattarola (M5S).  

La PROCEDURA PER LA SURROGA – La seduta di questa sera è stato un atto formale per avviare la procedura approvata e avviata dal difensore civico regionale che prevede, settimana prossima, l'arrivo del commissario ad acta e la surroga del consigliere comunale dimissionario Mattia Rolfi. In questo caso, quindi, la maggioranza ricostituita potrà approvare il bilancio 

Una procedura che i dimissionari stanno però cercando di fermare anche legalmente: a un'ora dalla convocazione del consiglio è infatti arrivata la notizia della diffida al difensore civico regionale Carlo Loi a procedere con con l'iter per la surroga del consigliere Mattia Rolfi. «Solo la prima delle azioni legali che abbiamo intrapreso – ha annunciato l'onorevole Riccardo Olgiati (M5S) -. Se ci sarà decreto di surroga andremo avanti con ricorso perchè siamo convinti che sia un atto illegittimo». La battaglia non finisce qui.

[pubblicita] "TUTTI A CASA" – Chiusa la seduta i manifestanti hanno atteso giunta e consiglieri di maggioranza all'esterno di Palazzo Malinverni tendendo in alto i cartelli con la scritta "Legnano al voto" e gridando  "Dimissioni! A casa! Vergogna! Ti dimetti si o no?". 

Alle 21.40 il portone principale del comune è stato chiuso, e il sindaco con la maggior parte dei suoi assessori è uscito lateralmente e lentamente la folla ha lasciato la piazza mettendo fine a una giornata tesa per la politica legnanese. 

A manifestare insieme a cittadini ed esponenti dei gruppi di minoranza anche tanti ex amministratori della giunta Centinaio e numerosi i giovani, tanti del Pd presenti con il loro segretario che ha gridato all'attacco alla democrazia.

INVITO AL DIALOGO – Tra le tante voci di dissenso anche un invito al dialogo lanciato dall'ex consigliere comunale Luciano Guidi che ha definito la serata come la via crucis legnanese: «Bisogna rispettare il diritto. Anche quando ero in minoranza non mi è mai venuto in mente di dimettermi. Bisogna dialogare. E' questo il lavoro della politica se la si vuole rendere nobile. Umanamente questa situazione non è bella, basta guardarsi attorno. Non si vedono persone serene, nè da una parte nè dall'altra. Dispiace. La stretta di mano deve esserci sempre»

Domani, 6 aprile, alle 11 la giunta romperà il silenzio stampa nella conferenza stampa indetta nella sede legnanese delal Lega Nord

Di seguito la diretta video e testuale della serata


Ore 20: Circa trecento persone hanno risposto alla chiamata dei consiglieri dimissionari e hanno partecipato alla manifestazione "Sos democrazia" chiedendo le dimissioni del sindaco e il voto per Legnano.

20.30:  Per questioni di sicurezza solamente cento persone sono state fatte entrare nell'aula del consigli., Alla richiesta di parola del consigliere Carvelli sono scoppiati fischi, cori da stadio e insulti verso la squadra di Fratus. I presenti hanno intonato anche l'inno di Mameli. La situazione si è fatta talmente tesa che si era deciso per l'allontanamento del pubblico dall'aula, con anche l'intervento della Polizia Locale. Al pubblico è stato permesso di rimanere in aula, eccezion fatta per chi alza i toni.

21: Consiglio comunale terminato dopo tre appelli a vuoto.

21:10: La protesta fuori da palazzo Malinverni continua. Decine di cittadini stanno scandendo a gran voce "Legnano al voto! Dimissioni!"

21:19:  – All'uscita di alcuni componenti della giunta sono scoppiati i fischi e le urla. I manifestanti scandiscono "Dimissioni! A casa! Vergogna! Ti dimetti si o no? 

21:28: Esce un altro membro della giunta. Le urla si fanno sempre più forti. C'è chi urla: "Stupro della democrazia".

21:38: Chiuso il portone principale di palazzo Malinverni. I manifestanti attendono l'uscita degli ultimi componenti della giunta che escono dal portone laterale.

21:40: I manifestanti lasciano la piazza

Servizio di Valeria Arini, Gea Somazzi e Chiara Lazzati

Galleria fotografica di Antonio Emanuele Pasquale

Redazione
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Pubblicato il 05 Aprile 2019
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