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Parcheggio stazione, vicenda chiusa: 430mila euro alla famiglia

Il tutto era partito nel 1987. Non si era mai trovata una sintesi tra le due parti

Una vicenda che nasce nel 1987. E a cui si mette un punto solamente nel 2018. Si tratta della "questione Bellini" a Canegrate. Ormai 31 anni fa l'allora amministrazione decise di costruire sull'area privata quello che nel 1995, a lavori conclusi, divenne il parcheggio retrostante la stazione ferroviaria. L'accordo con i proprietari dell'area, però, anche se inizialmente pareva fatto, non si chiuse mai e si aprì una decennale ricerca di sintesi tra le due parti, terminata solo ieri sera, lunedì 1, con l'approvazione da parte del consiglio comunale di Canegrate del versamento di 430mila euro (più 5mila di spese legali) ai proprietari.

«La realizzazione del parcheggio della stazione, a favore dei lavoratori pendolari, fu una scelta giusta di chi amministrava negli anni Ottanta – sostiene il sindaco Roberto Colombo -. Purtroppo, sia per la leggerezza dei tecnici di allora sia per il susseguirsi di sentenze e leggi che hanno favorito negli anni i proprietari privati e non le amministrazioni pubbliche, parte di quel terreno non è stata acquisita dal Comune, che oggi la deve pagare “salatamente”. Abbiamo  proposto soluzioni alternative, come lo scambio di terreni, ma di fronte al muro opposto dai proprietari siamo arrivati a questa “transazione”, confortati dal consiglio dei nostri legali. Continuare il contenzioso avrebbe significato infatti pagare certamente molto di più, non solo per la certezza di perdere in giudizio ma anche perché ogni anno di ritardo ci costa il 5% in più del debito.  Per intenderci, qualunque futura amministrazione si sarebbe dovuta misurare non con la spesa dolorosa ma necessaria di 430mila euro che ieri abbiamo approvato in consiglio comunale, ma con un esborso ben più pesante». Qui il link alla nota integrale.

La decisione è stata supportata solamente dal voto positivo del gruppo di maggioranza Canegrate Insieme. Le opposizioni, Cambiamo Canegrate e Forza Italia, hanno votato contro. Entrambi i rispettivi capigruppo, Diego Conti e Arianna Padula, non si sono detti contrari al ricoboscimento della somma ai proprietari del terreno, ma critici verso il tempo che ci è voluto per arrivare all'accordo. «Si doveva chiudere anni fa – ha sostenuto Conti –. Si sarebbe speso molto meno». «La vostra gestione della questione – ha aggiunto Padula rivolgendosi all'amministrazione – è stata, com dire, mancante».

Redazione
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Pubblicato il 02 Ottobre 2018
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