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Biblioteca ed ex Tribunale (ancora) in Consiglio comunale

Il PD accende i riflettori anche sull'avanzamento del progetto per una casa rifugio e centro antiviolenza in via Pasubio

Martedì 26 giugno alle 20.30 il Parlamentino di Palazzo Malinverni torna in aula. E lo farà (ancora) parlando di biblioteca e del futuro dell'ex sezione distaccata del Tribunale di Milano di via Gilardelli, due questioni negli ultimi mesi legate a doppio filo ed indiscusse protagoniste dell'agorà politica cittadina.

EX TRIBUNALE – Per il fu palazzo di giustizia le minoranze, con la sola esclusione del Movimento 5 Stelle, chiedono uno stop al "trasloco" degli uffici comunali – in funzione del quale l'avvio dei lavori di riqualificazione è previsto per il prossimo settembre -, almeno finchè la giunta guidata da Gianbattista Fratus non avrà «sottoposto nelle commissioni competenti al dibattito dei consiglieri le motivazioni, mai precedentemente dichiarate, che giustificano lo spostamento degli uffici […] pochi anni dopo che il bilancio comunale ha sostenuto costi rilevanti per la riqualificazione ed approntamento degli uffici attualmente occupati».  
Non solo: le minoranze, infatti, chiedono conto anche «dell'impatto economico degli spostamenti degli uffici sia sulla parte corrente che sulla parte investimenti del bilancio del comune», tenendo conto anche dei costi per attrezzare quella che nei piani della giunta è destinata a diventare una "succursale" di Palazzo Malinverni, dei costi relativi al trasloco e degli eventuali costi accessori alla realizzazione.
E per finire, dai banchi dell'opposizione chiedono che al consiglio comunale sia presentato un «piano generale di riassetto logistico che evidenzi gli uffici che dovrebbero essere spostati nell'ex tribunale (che per la verità sono già stati resi noti dalla giunta nei mesi scorsi, ndr) e gli uffici che dovrebbero eventualmente essere spostati a Palazzo Malinverni, nonchè le motivazioni per gli spostamenti; il riutilizzo degli spazi eventualmente lasciati liberi; i vantaggi conseguiti dall'ente comunale; la valutazione dell'impatto economico dei suddetti spostamenti di uffici sia sulla parte corrente che sulla parte investimenti del bilancio del comune; l'eventuale proposta di variazione di bilancio nel caso emergessero variazioni sui capitoli di competenza del consiglio comunale stesso».

BIBLIOTECA – L'idea del nuovo polo culturale e bibliotecario nel parco Falcone e Borsellino, alle minoranze, proprio non piace. Dubbi, per la verità, fin dalla nascita del comitato "Biblitoeca sì, sprechi no", dai banchi di opposizione ne avevano lasciati pochi, e solo qualche giorno fa lo scontro su questo tema in sede di commissione si era fatto, per usare un eufemismo, piuttosto aspro. Con l'ordine del giorno che sarà discusso martedì 26 giugno le minoranze ribadiscono il punto: «L'attenzione sulla questione da parte dell'opinione pubblica emersa con la raccolta delle firme da parte del comitato "Bilioteca sì, sprechi no" obbliga per sensibilità istituzionale ad una diversa riflessione di condivisione e di messa in discussione delle proposte formulate».
Proprio per questo, le minoranze – ancora una volta, con l'esclusione del M5S – vorrebbero impegnare Fratus & Co. ad «avviare un percorso di condivisione e confronto pubblico sul tema della nuova biblioteca e della riorganizzazione generale dell'assetto degli uffici e dei servizi pubblici finalizzato alla formulazione di rinnovate ipotesi progettuali», dando periodicamente conto dell'esito.
Ma soprattutto le opposizioni chiedono di «subordinare (comunque) gli eventuali sviluppi dei progetti ad una serie di approfondimenti e riscontri di coerenza con gli indirizzi legislativi generali che orientano ad una visione lungimirante negli investimenti economicamente conveniente anche nelle previsioni di gestione futura».  

CENTRO ANTIVIOLENZA E CASA RIFUGIO DI VIA PASUBIO – É il Partito Democratico a tenere alta l'attenzione sullo stabile sequestrato nel 2014 alla 'ndrangheta nell'ambito di un'operazione contro la criminalità organizzata e affidato al comune per destinarlo a fini sociali. Fini sociali che, come ha stabilito Palazzo Malinverni, si concretizzeranno in una casa rifiugio e in un centro antiviolenza, per i quali la giunta regionale ha stanziato un finanziamento di 280mila euro, subordinati però ad alcune prescrizioni per dar corso alle quali dal Pirellone hanno dato 120 giorni di tempo a partire dallo scorso 1 marzo. Così da via Bramante chiedono che sindaco e amministrazione portino ad «effettivo compimento i progetti messi in essere dalla precedente amministrazione e già finanziati nel più breve tempo possibile».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Giugno 2018
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