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Accordo sindaco – Forza Italia, Cucchi: “Nulla di scandaloso”

Il primo cittadino ha spiegato: "Si tratta di normale dialettica tra partiti politici"

«Non vedo nulla di scandaloso». Così il sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi risponde alle accuse della minoranza di centrosinistra e Movimento 5 Stelle sull'accordo segreto stipulato tra primo cittadino e Forza Italia per un rimpasto di giunta. Il gruppo dei democratici parabiaghesi aveva presentato una mozione di censura della condotta del sindaco, "reo" di aver firmato l'intesa e, secondo i consiglieri di centrosinistra, essere venuto meno all'imparzialità e buona amministrazione (articolo 4 dello Statuto), di essersi accordato per un ipotetico rimpasto di giunta che non risponde al criterio di scelta degli assessori in base a competenza e fiducia nei singoli (come vuole l'articolo 13 dello Statuto) e di non garantire unitarietà nell'indirizzo politico. Per questo si chiedevano scuse pubbliche.

La risposta del sindaco è arrivata durante l'ultima seduta del consiglio comunale, a un mese esatto dalla pubblicazione dell'accordo segreto su L'alto milanese – Libera Stampa. Inizialmente l'argomento sembrava destinato a essere trattato in seduta segreta, con pubblico e giornalisti fuori dall'aula consiliare, ma dopo l'insistenza della minoranza di centrosinistra, promotrice del punto all'ordine del giorno, la discussione è avvenuta a porte aperte.

LA RISPOSTA DEL SINDACO RAFFAELE CUCCHI

«Si tratta di normale dialettica tra partiti politici chiamati ad amministrare una comunità – la versione del primo cittadino parabiaghese, che ha firmato l'accordo con il consigliere comunale di Forza Italia Andrea Lotterio e il coordinatore cittadino di Forza Italia Massimo Mondellini -. La politica è per sua natura frutto di accordi e compromessi volti a garantire l’unitarietà dell’indirizzo politico per perseguire l’interesse superiore della comunità per la quale siamo stati chiamati ad amministrare. L’attuale composizione politica della macchina amministrativa è frutto di un risultato elettorale che ha nelle sue diverse sfaccettature portato ad una corretta rappresentanza politica che rispecchia il valore numerico delle singole forze politiche all’interno della maggioranza. Di tutto posso essere accusato ma non certo di aver adoperato il manuale Cencelli, per questo sicuramente sto scontando delle difficoltà che non sono insuperabili e che non vanno nella direzione da voi auspicata dell’inesistenza dell’unitarietà dell’indirizzo politico, bensì dell’aperto confronto che può essere franco, a volte serrato, ma sempre costruttivo sia all’interno dell’aula consiliare come all’interno del dibattito delle forze politiche volto al miglioramento dell’azione amministrativa nell’interesse della collettività. Come da definizione del dizionario il termine accordo va nella direzione di “intesa a fondare un rapporto” o a “conformità di opinioni o di intenzioni” che non è sicuramente quello che volete fare intendere, ovvero che vi sia un’inesistenza dell’unitarietà di indirizzo di questa amministrazione che mi onoro di rappresentare nelle sue sfaccettature. Pertanto nella lettura della vostra mozione non comprendo quali siano i fatti per i quali sarei venuto meno nell’agire imparziale e nella buona amministrazione e in questo vi rispondo usando le parole tratte dallo stesso Istituto di Politica, nell’articolo di Alessandro Campi, che vi invito ad andare a leggere, dal titolo “C’era una volta l’arte nobile del compromesso politico” dove si ritiene “che il compromesso nella sua accezione migliore e più corretta non è altro che la mediazione virtuosa che due parti raggiungono magari dopo un’estenuante trattativa e avendo ognuno rinunciato a qualcosa e trovato un reciproco vantaggio.  […] Ma il significato che ormai comunemente le si attribuisce è invece un altro: quello di un cedimento morale di uno scendere a patti motivato da debolezza da chissà quale oscuri interessi o ragioni che si realizzano non alla luce del sole ma di soppiatto.” Ma oggi come oggi “stringere un accordo tra partiti è visto non come un accordarsi nell’interesse dei più evitando di assumere posizioni intransigenti o estreme ma come uno spartirsi un qualcosa a danno dei cittadini, come un decidere a ribasso o per il peggio. E’ peggio ancora si è finito per pensare che, essendo il compromesso qualcosa in sé di brutto sporco e cattivo, non rispettarlo dopo averlo sottoscritto non comporta alcuna violazione di ordine etico e non merita alcuna censura pubblica».

LA POSIZIONE DI ANDREA LOTTERIO

«Il documento da me firmato era soltanto un modo per riequilibrare la formazione di giunta con un terzo assessorato a Forza Italia, senza sfiduciare nessuno ha aggiunto il consigliere Lotterio -. Ed era possibile con le dimissioni che un assessore (Elisa Lonati, ndr) aveva annunciato sui giornali dopo il consiglio di dicembre sul bilancio e che poi non si sono perfezionate, andando a annullare tale accordo». Il consigliere di maggioranza, poi, ha ribadito come l'intesa sia stata condivisa con il gruppo cittadino di Forza Italia e come non sia venuta a mancare la fiducia nel sindaco.

LE RISPOSTE DELL'OPPOSIZIONE

Posizioni assolutamente non condivise dalle minoranze. Alessandra Ghiani, Noi democratici impegnati, ha precisato: «Non stiamo parlando di un atto illecito, ma dal nostro punto di vista è un atto politico eticamente aberrante. Ci sorprende che si cerchi un equilibrio di giunta tramite colori politici, indifferentemente dalle persone che ricoprono il ruolo». Stessa linea condivisa dal capogruppo PD Giorgio Colombo, che ha bollato come «riprovevole» l'iniziale intenzione della maggioranza di trattare l'argomento a porte chiuse. «Non vorrei essere in uno degli attuali assessori di Parabiago – ha invece commentato il consigliere pentastellato Christian Vitali, perchè su di loro c'è un bersaglio, in base a quel "papello" che avete firmato». Grave, secondo il grillino, l'esistenza dell'accordo e il suo contenuto, oltre al fatto che il documento sia stato firmato da un semplice consigliere comunale (Lotterio) e non da un capogruppo. Vitali, inoltre, ha fatto notare come proprio Lotterio fosse stato l'unico consigliere di Forza Italia che alla votazione del bilancio si astenne, facendo sì che il punto fosse rimandato e non passasse immediatamente.

L'ASTENSIONE DI PARTE DELLA LEGA NORD

Opposizioni unite a dire sì alla mozione presentata dal PD, ma, ancora una volta, maggioranza spaccata. Forza Italia, Attivamente, sindaco Cucchi e il consigliere leghista Ulisse Cherubelli hanno votato contro, mentre i leghisti Stefania Zerbini, Luca Ferrario e Giorgio Pattarello (assente alla votazione Paolo Rimoldi) si sono astenuti in quanto si sono detti estranei ai fatti e perplessi da quanto accaduto.

Redazione
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Pubblicato il 24 Aprile 2018
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