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San Giorgio, via libera al rendiconto 2017 dal Parlamento cittadino

Voto contrario delle opposizioni - La gestione 2017 si è chiusa con un avanzo di 306.906,43 euro

Tempo di bilanci per il consiglio comunale sangiorgese, che ieri, venerdì 20 aprile, è stato chiamato all'analisi del rendiconto della gestione 2017, chiusa con un avanzo di 306.906,43 euro.

Rendiconto che, al netto della puntuale esposizione cifra su cifra dell'assessore alla partita Giovanni Morelli, non ha convinto le opposizioni. A partire da Forza Italia, che con il capogruppo Alberto Turturiello è tornata ancora una volta ad affrontare la questione dei residui attivi, ovvero in soldoni i crediti non riscossi dell'ente comunale.

«Ancora quest’anno il fondo crediti di dubbia esigibilità ammonta ad oltre 1,3 milioni di euro – ha sottolineato Turturiello –. Ho riscontrato residui attivi che addirittura risalgono al 2008: su questo tipo di situazioni sarebbe opportuno che in sede di esposizione si facessero delle precisazioni. É grave che questi soldi non siano stati incassati, e vorrei capire cosa è stato fatto rispetto a questa questione. L'amministrazione deve assolutamente attivarsi per non perdere queste somme».

«Prima del 2012 i crediti che vantava il comune venivano iscritti a ruolo – ha replicato Morelli –, quello che non veniva fatto era attivare il fondo svalutazione crediti, all’epoca consigliato ma non obbligatorio. Da quando ci siamo insediati siamo sempre stati attenti sia ad evitare squilibri di bilancio, sia al recupero crediti. Gli uffici hanno attivato tutte le procedure per evitare la prescrizione dei residui attivi, ma gli strumenti a disposizione dell’amministrazione non sono tanti e sono armi abbastanza spuntate. Qualche strumento lo abbiamo attivato laddove possibile, ma tante volte la legge da più ragione a chi non paga che a chi cerca di incassare le somme».

Pollice verso per il consuntivo presentato dalla giunta targata "Vivere San Giorgio" anche dai banchi della Lega Nord: «Questo bilancio sostanzialmente non fa altro che rendicontare un'ordinaria amministrazione, e questo lo vediamo concretamente nella consistenza delle opere realizzate e negli investimenti per le manutenzioni delle opere esistenti – ha commentato Carlo Tatti –. Questa amministrazione sceglie la strategia di piangersi addosso: i risultati li vediamo chiaramente, tant’è che per far fronte a spese urgenti l'amministrazione prima fa ricorso all’anticipazione di cassa, dopodichè per il futuro prevede di anticipare le tasse (il riferimento è all'ipotesi di anticipare ad aprile la prima rata della TARI avanzata dall'assessore Giovanni Morelli, ndr). Il tutto finisce per innescare un circolo vizioso ai danni dei contribuenti che sono puntuali nel pagare e si vedono regolarmente aumentare le tasse per compensare chi non paga».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 21 Aprile 2018
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