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La giunta Cecchin incassa il sì alla variante PGT, ma che maratona!

L'approvazione al termine di cinque ore di discussione - Contrarie le opposizioni

Cinque ore di discussione per sviscerare le questioni sollevate da Città Metropolitana, dal Pirellone, dall’Arpa e dall’ATS e le 20 osservazioni presentate dai cittadini: ha i contorni di una vera e propria maratona la seduta che ha portato il Consiglio Comunale di San Giorgio su Legnano ad approvare nella serata di ieri, venerdì 3 novembre, la variante parziale al piano di governo territoriale.

«Abbiamo deciso di intervenire sul territorio con questa variante – spiega il vice sindaco Linda Morelli – per cercare di smuovere la situazione economica del paese: le aree su cui siamo intervenuti erano gravate da vincoli che le rendevano sostanzialmente non commerciabili, e quindi per esse non si prefigurava alcuna possibilità di realizzazione dal momento che le relative operazioni non sarebbero state economicamente sostenibili. In questo modo, invece, puntiamo a rilanciare le aree interessate dalle modifiche e le attività produttive».

É questo il caso di un’area in via Milano (la zona dal lato opposto della strada rispetto a via Aldo Moro) e dell’area nota come ex Tessitura di Nosate: la prima da PGT sarà destinata a trasformarsi in una media struttura di vendita, che in base alla popolazione sangiorgese non potrà superare i 1500 mq: la seconda, invece, avrà destinazione mista residenziale e commerciale. Per l’area di via Milano, peraltro, sono già stati registrati interessamenti da parte di alcune catene.

Altra linea guida fondamentale, la rigenerazione del centro storico: «Per quanto riguarda i centri storici – continua Linda Morelli – abbiamo reso indicativo e non più prescrittivo l’abaco degli interventi. Dal precedente redattore del piano, infatti, era stato stilato un documento con pedisseque norme procedurali per gli interventi agli edifici del centro storico, con il risultato di renderli scarsamente appetibili sia per gli operatori immobiliari che in molti casi per gli stessi proprietari. Quindi con la variante abbiamo iniziato a rimuovere i vincoli, con lo scopo di favorire la rigenerazione del centro storico del paese».

Anche dopo l’approvazione della variante, rimane per la giunta guidata da Walter Cecchin l’idea di intervenire con una variante generale al piano di governo del territorio, anche se i tempi potrebbero non essere immediati. Che lo strumento sia la variante generale o quantomeno un piano regolatore generale del traffico, comunque, nel mirino dell’assessorato all’urbanistica c’è sempre la revisione della viabilità già preannunciata in campagna elettorale. 

Contrarie, sempre contrarie, fortissimamente contrarie le opposizioni, a cui questa variante parziale proprio non è piaciuta.

«Non capisco il senso della scelta di portare in Consiglio un’altra variante parziale – è il pensiero del capogruppo di Forza Italia Alberto Turturiello –, quando la vera necessità sarebbe quella di una variante generale del piano di governo territoriale. Il PGT è uno strumento importantissimo per la programmazione e lo sviluppo delle esigenze, e deve essere affrontato in modo complessivo, le varianti parziali non possono che essere considerate dei rattoppi. Senza contare che ho avuto i documenti con troppo poco anticipo, la consegna di un cd non può bastare (ai consiglieri comunali la documentazione relativa alla variante è stata consegnata in un cd, ndr): il cartaceo deve essere sempre presente, gli altri ausili possono sicuramente essere validi per informare il pubblico ma un amministratore deve essere in grado di svolgere le opportune verifiche: amministrare non può significare solo fidarsi del professionista al quale ci si rivolge, ognuno di noi ha la sua esperienza e può portare il proprio contributo. Ci sono garanzie offerte dalla carta che l’informatica non può dare».

Ancora più drastico il giudizio della Lega Nord, il cui capogruppo Carlo Tatti, dopo aver “fatto a pezzi” gli obiettivi perseguiti dalla variante nella propria dichiarazione di voto, ha definito le obiezioni sollevate «più che sufficienti per esprimere la nostra contrarietà ad un documento di piano contraddittorio e arraffazzonato, privo di un’idea portante e buttato lì in sole tre riunioni di commissione spalmate in cinque anni. Circa le modifiche al piano delle regole – ha proseguito Tatti – proporremmo di denominarlo in modo diverso, magari “Piano delle creatività” dove le regole lasciano spazio all’improvvisazione e dove la coerenza rimane un lontano ricordoA proposito invece dei punti qualificanti di questa variante, che avrebbero potuto essere salvaguardia e valorizzazione delle risorse ambientali e paesaggistiche e piano viabilistico e ciclopedonale (grande cavallo di battaglia di questa e della passata amministrazione!), non possiamo sollevare alcuna eccezione, non essendoci nulla, ma proprio nulla di nuovo da approvare in questo piano. Pertanto il nostro parere è assolutamente contrario».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 04 Novembre 2017
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