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San Giorgio, numeri e qualche “scintilla” in Consiglio Comunale

Bilancio e qualche schermaglia tra maggioranza ed opposizione durante l'ultima seduta prima delle delle vacanze estive del Parlamento cittadino

Ultima seduta prima delle vacanze estive a base di numeri per il Consiglio Comunale sangiorgese, che ieri, lunedì 31 luglio, è tornato a riunirsi nella sala consiliare di Piazza IV Novembre.

La manovra di assestamento (cioè la verifica complessiva degli stanziamenti di bilancio per entrate e uscite) e la salvaguardia degli equilibri di bilancio, infatti, sono due adempimento che l'amministrazione deve "portare a casa" entro il 31 luglio, ed ecco spiegato il piatto forte servito ieri sera sul tavolo del Parlamento cittadino.

Due, soprattutto, gli aspetti del bilancio che hanno tenuto banco nella seduta di ieri sera: la spesa sociale relativa ai minori e il fondo crediti di dubbia esigibilità.

Ad accendere i riflettori sul tema della spesa relativa ai minori, l'assessore al bilancio Giovanni Morelli, che nell'illustrazione delle principali variazioni che hanno interessato il documento ha voluto sottolineare che il Comune di San Giorgio, complessivamente, va ad assestare le spese relative ai minori in circa il 10% delle spese correnti, con un incremento di circa 250mila euro dagli 80/90mila euro stanziati nel 2012 agli attuali 360mila. «Nessun Comune intorno a noi mette a bilancio una spesa simile – ha evidenziato Morelli –, e si tratta di una voce sulla quale è difficile intervenire, dato che per la maggior parte deriva da disposizioni dell'autorità giudiziaria che si occupa della tutela dei minori».

E poi il fondo per i crediti di dubbia esigibilità, da sempre uno dei cavalli di battaglia del consigliere Alberto Turturiello. «La cifra stanziata per il fondo crediti di dubbia esigibilità è una cifra che, si presume, non incasseremo mai. Quasi 189mila euro per un Comune come San Giorgio non sono risorse indifferenti, dobbiamo fare qualcosa per far valere i nostri diritti, altrimenti incentiviamo il cittadino a non pagare. L'amministrazione deve farsi carico di proseguire con gli atti ingiuntivi, e si devono prendere provvedimenti contro l'ente incaricato della riscossione, come hanno già fatto altri Comuni in altre zone di Italia».

«Gli uffici provvedono ai solleciti e ad organizzare gli incontri del caso – ha ribattuto l'assessore al bilancio -, poi procedono con le iscrizioni a ruolo se è necessario, dopodiché la riscossione è affidata all'ente preposto. Con la nuova contabilità, per il fondo svalutazione crediti è previsto un meccanismo matematico: le entrate non vanno più previste per cassa, ma in base al titolo che si ha per poterle riscuotere. Proprio a questo serve il fondo svalutazione crediti, che va calcolato in base alla media della riscossione di queste entrate negli ultimi cinque anni: il fondo è vincolato, quindi in caso di riscossione delle entrate l'avanzo diventa libero, mentre in caso di mancata riscossione non si influisce sugli equilibri di bilancio».

«In molti casi – ha dato manforte al suo assessore il sindaco Walter Cecchin – è lo Stato stesso che non ci permette di riscuotere quanto ci è dovuto: parlo ad esempio della riscossione dei canoni del gas, rispetto ai quali una norma scritta in Parlamento ha messo in crisi un sacco di Comuni, e ci sta costringendo a spendere soldi pubblici per adire le vie giudiziare nei confronti delle società. Ai Comuni servirebbero strumenti per bloccare alcune pratiche, come ad esempio quelle edilizie, nel caso in cui i cittadini abbiano delle pendenze, ma queste sono decisioni che non possono essere prese in questa sede». 

Tra le principali variazioni al bilancio oggetto di discussione, quelle recepite da una delibera di giunta dello scorso 4 luglio, sottoposta durante la seduta di ieri all'approvazione del Consiglio Comunale. Poco meno di 93mila euro di avanzo, secondo quanto disposto dalla delibera, sono stati applicati a spese di investimento: 13.500 euro per la manutenzione delle scuole elementari, 11mila euro per la manutenzione della caldaia delle scuole medie, 60mila euro per la realizzazione dell'illuminazione e la sistemazione delle banchine lungo la strada di collegamento, 8mila euro per un residuo passivo relativo alla realizzazione dei loculi nel cimitero.

Tra un numero e l'altro, non sono mancate le schermaglie tra maggioranza e opposizione: al consigliere del Carroccio Carlo Tatti, infatti, non è piaciuto il dilungarsi della discussione sul fondo crediti di dubbia esigibilità, protrattasi oltre i termini regolamentari, tanto che ha polemicamente abbandonato l'aula invitando i colleghi a rispettare le norme «che voi stessi avete votato». «Vero che c'è un regolamento – è stata la replica del primo cittadino –, ma è pur vero che questa assemblea è l'unico momento di confronto che c'è all'interno del Consiglio Comunale: l'importante è che si rimanga nel perimetro del confronto civile». 

Non è passata inosservata nemmeno la decisione dei consiglieri targati Lega Nord di disertare l'aula durante l'esecuzione dell'inno nazionale, come peraltro avevano fatto anche durante la seduta precedente Tant'è che il sindaco Cecchin, durante il botta e risposta verbale relativo alla discussione sul fondo crediti di dubbia esigibilità, non ha perso occasione per farlo notare. «La presenza in aula durante l'esecuzione dell'inno è obbligatoria solo in presenza del Presidente del Consiglio e del Presidente della Repubblica», è stata la pronta replica di Carlo Tatti. 

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 01 Agosto 2017
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