Foto di repertorio.

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L'amministrazione di Parabiago rimane ferma sulla sua posizione: il protocollo di intesa tra Comuni e Prefettura per l'accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati non verrà firmato. Lo ha ribadito il sindaco Raffaele Cucchi durante l'ultimo consiglio comunale, quello di mercoledì 28. Il Partito Democratico ha presentato un ordine del giorno e un'interrogazione per discuterne e approfondire la posizione dell'amministrazione rispetto al fenomeno.

Il primo cittadino di Parabiago ha spiegato come il suo no al documento non sia ideologico, ma derivi da domande che non trovano risposta nel protocollo. A sollevare i suoi dubbi l'assenza di certezze su quale sarà il numero reale di persone da ospitare, cosa succederà allo scadere del protocollo (fissato per dicembre 2018), cosa accadrà a chi non si riesce a integrare prima del 2018 e i costi a carico del Comune: l'impiego di personale che segua la vicenda e la necessità di Polizia Locale. «Non ci sono garanzie per le amministrazioni locali» ha chiosato Cucchi.

Stando alle stime Anci, a Parabiago sarebbero destinate 75 persone. Il numero potrebbe dimezzare con la firma del protocollo. Cucchi ha però ribadito che la città non ha più immobili disponibili.

«Le risposte avute dall'amministrazione sono state quelle di tutelare stato quo – commenta Giorgio Colombo, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale -. Noi abbiamo messo in luce come il protocollo sia l'unico percorso per affrontare un fenomeno oggettivo, conseguenza di quanto succede sul piano internazionale e che probabilmente sarà crescente negli anni a venire: di fronte a questo dato di fatto si può scegliere di affrontarlo o di rifiutarlo su basi ideologiche». Secondo Colombo scegliere di firmare il protocollo d'intesa sarebbe un bene per tutta la comunità parabiaghese perchè permetterebbe di gestire la situazione. E sul legare la questione richiedenti asilo necessariamente a problemi di sicurezza, il capogruppo PD afferma: «è un fraitendimento di base. Queste persone, se accolte e integrate, perchè dovrebbero commettere crimini?». «E' stata un'occasione persa – conclude Colombo –. E' mancata l'occasione di riflettere, senza ideologie, sulla situazione».