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Variante PGT: “La Giunta non ha idee”

Così la Lega Nord commenta il documento approvato in settimana...

Riceviamo e pubblichiamo:

Nelle serate da lunedì a mercoledì scorso sono state discusse le controdeduzioni alla variante del PGT fino ad arrivare alla sua approvazione.

Qualcuno si è meravigliato della celerità nell’approvazione e sui contenuti della discussione.

Quello che invece andava sottolineato era forse altro.

L’Iter di approvazione del PGT è durato diversi mesi e dal suo inizio fino alla sua approvazione ci sono stati momenti di discussione sia politica che tecnica. Quello andato in scena nelle tre giornate passate è stata la fase conclusiva.

Durante questo iter vi è stata la così detta “adozione”, avvenuta con approvazione del Consiglio Comunale alle 1.45 del 5 ottobre scorso dopo sei intense serate. E’ in quel frangente che il piano urbanistico viene realmente posto al giudizio dell’assise comunale. E così difatti è stato. Non per nulla la sola Lega Nord in quel frangente presentò più di quaranta emendamenti, dimostrando nei fatti quale era la propria posizione sulla variante dello strumento.

E di questo se ne può trovare traccia tranquillamente verificando sul portale comunale o sugli organi di stampa. Per questo motivo eviterò di tornare nuovamente su argomenti già ampiamenti sviscerati.

Quello però su cui si dovrebbe porre all’attenzione a seguito della definitiva approvazione di questa settimana sono in particolare due punti:

– I tempi della variante. Dopo cinque anni di amministrazione, il Sindaco e la sua maggioranza approvano la variante generale a meno di cento giorni dalle nuove elezioni amministrative che potrebbero portare ad un cambio di governo. Questo evidenzia e dimostra che per tutto questo periodo amministrativo non si aveva idea di come gestire il più importante strumento di pianificazione ne si avevano reali idee o progetti di miglioramento, cambiamento e sviluppo del territorio e della città. Ed i contenuti della variante stessa lo dimostrano.Insomma, è stata fatta questa variante solo perché politicamente “doveva” essere fatta, essendo  lo strumento urbanistico creazione della precedente giunta.

– I grandi temi della città: ambiti di trasformazione, sviluppo urbano e servizi. Su questi l’amministrazione comunale non ha saputo prendere posizioni nette e decisive. E questo è grave. Si sono rifugiati dietro la legge 31/2014 per giustificare la modifica di alcuni ambiti e “dimostrare su carta” la diminuzione di consumo suolo e di volumetrie. Nella pratica attuazione invece non è così (basti vedere la modifica di indici e altezze). Quest’ultimo punto è difficilmente giustificabile da chi ha sempre accusato chi l’ha preceduto di essere dei “palazzinari”. Lo scontro con la realtà a quanto pare fa cambiare idea e rivedere le proprie posizioni. Sulle grosse aree l’amministrazione ha invece deciso di non esporsi ma anzi di lasciare tutto nel limbo. Con la modifica dell’articolo 10.3 dei criteri tecnici di attuazione si dimostra come questa variante sia stata superflua. Il Documento di Piano, strumento principe nella definizione degli obbiettivi ne esce svilito. E la modifiche delle schede d’ambito è stata fatta (quando fatta) in modo incoerente. Si veda la gestione della ex Caserma o della manifattura, da una pianificazione si è passati al nulla. E poi si arriva alla Franco Tosi. La gestione di quell’ambito lascia senza parole. Nella versione del PGT andata in adozione, con emendamento Lega respinto, l’ambito era presentato in forma e contenuti completamenti diversi da quelli poi approvati. Cambiamenti avvenuti a seguito delle osservazioni presentate in fase di approvazione. Questo dimostra quanto già scritto nel primo punto: l’Amministrazione Comunale non aveva idea di come gestire il PGT. Ed ora non ci si giustifichi con la solita scusa che la Tosi è un ambito particolare la cui gestione è subordinata agli eventi riferiti alla critica situazione che la riguardano. Perché è proprio per questo che una buona Amministrazione è quella che riesce a prevedere queste vicende e gestire il suo strumento urbanistico indirizzandolo verso scelte precise il cui scopo è la salvaguardia, la tutela e lo sviluppo del territorio. E l'emendamento da noi presentato andava in quella direzione.

In conclusione, se la fase di approvazione in consiglio comunale è stata rapida e senza un acceso dibattito, è proprio perché la variante è di per sé stata inutile e quanto andava evidenziato, per quanto ci riguarda, fu sottolineato nei modi e tempi corretti.

Spiace solo aver visto buttare soldi dei cittadini legnanesi per un capriccio politico, che dovrà comunque essere rivisto dalla prossima amministrazione per poter ridare al suo strumento di pianificazione territoriale il lustro e la valenza che merita.

Lega Nord – Sezione di Legnano

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 10 Marzo 2017
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