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Marazzini e la biblioteca: “Dal Comitato informazioni incomplete”

L'ex politico oggi vicino al Movimento 5 Stelle attacca soprattuto PD e IpL: "Nei vostri 5 anni di Governo non avete risolto nulla"

La tesi della nuova biblioteca nell'ex tribunale smontata come un giochino. L'idea ambientalista alla base della raccolta firme a cura del Comitato "Biblioteca sì, sprechi no!" definita una scusa piuttosto che una vera motivazione. L'accusa diretta: in 5 anni voi del PD e di Insieme per Legnano, che siete stati al Governo, non avete combinato nulla per dare alla città una biblioteca, ora che fate? Contestate? Infine, la critica, per noi grave, aver dato ai legnanesi che hanno firnato la petizione una informazione incompleta.
Giuseppe Marazzini, una vita da consigliere comunale all'opposizione e oggi vicino al Movimento 5 Stelle, sul suo blog (clicca qui) è partito all'attacco del Comitato contrario alla biblioteca nel "giardino pubblico" Falcone – Borsellino.
Poche righe, ma di una efficacia straordinaria, per quanti nutrono dubbi sull'iniziativa che nel fine settimana ha convinto 1.700 legnanesi a firmare la petizione proposta da PD, Insieme per Legnano, Movimento X Legnano e Legnano al centro (qui un nostro servizio)


La congrega dei cappellini bianchi pro “Amo Legnano”, di infausta esperienza politica (per intenderci, quelli che il “Cadorna lo si fa come lo diciamo noi punto e basta”), è al contrattacco. Con lo stesso sarcasmo di allora, si sono messi in moto per ostacolare la costruzione della nuova biblioteca nel denominato “parco Falcone-Borsellino”. Ma la vera ragione è quella che viene sventolata, cioè la difesa del suolo? Oppure stanno cavalcando l’argomento per revanche, dopo aver perso il sindaco? Sappiamo tutti che la suddetta area non è un parco, anche se questa definizione fa più “figo”, ma un giardino pubblico, giuridicamente definita “area pubblica attrezzata a verde”, area che deve comunque essere salvaguardata. 

Se per necessità pubblica si utilizzasse una minima percentuale di quel terreno (il 3-4% e non di più dei 50 mila metri quadrati totali dell’area), per realizzare la biblioteca della città, io non vedo nessun “crimine” ambientale e nessuna distruzione del verde a scapito dei bambini. Viceversa è mia opinione che sarebbe sì un “crimine” ambientale costruire la pista per la corsa dei cavalli sull’isola dietro al castello visconteo. Tornando alla biblioteca, prima che le ruspe si mettano in azione ci sono diversi passaggi che l’amministrazione deve compiere: oltre al bando di realizzazione, bisogna pensare al progetto preliminare e al progetto esecutivo. In questi passaggi si aprono spazi di partecipazione concreta, dove i cittadini, in particolare i fruitori, devono poter dire la loro su come verrà realizzata la “casa della cultura”. Dev’essere irrinunciabile la partecipazione alla discussione progettuale. 

Ci sono comunque alternative all’utilizzo di una modesta porzione di quell’area pubblica? Certo, ci potrebbero essere, ma a due condizioni. 

La prima: che la nuova biblioteca sia pronta nel più breve tempo possibile, da troppo la si aspetta. Fratus, che durante la campagna elettorale ha sparato diverse soluzioni senza fare i conti con l’oste, l’ha promessa entro la fine del suo mandato: mettiamolo alla prova. Centinaio ci ha provato, prima con il pastrocchio della ex fonderie Tosi – esperienza finita molto male – poi con il sogno della biblioteca nella ex manifattura di Legnano, ed infine ripiegando sull’ex tribunale. In 5 anni non ha risolto nulla. 

La seconda: che la biblioteca non sia un deposito di libri, ciò significa che la struttura deve rispettare i canoni di una biblioteca moderna, spaziosa e confortevole in prospettiva anche di un maggior numero di fruitori e con una localizzazione in cui essi possano trarre il maggior beneficio intellettuale anche studiando all’aperto, divenendo così a pieno titolo un luogo di incontro al centro della città. 

Penso che, se si vogliono rispettare queste due condizioni, l’alternativa dell’ex tribunale non sia fattibile. Ricordo che la superficie pubblica prevista nelle ex fonderie Tosi doveva essere di circa 3 mila metri quadrati; nell’ex tribunale sarebbe la metà, con l’aggiunta di costi energetici elevati. Paradossalmente, il comitato promotore “biblioteca sì sprechi no” è costituito da consiglieri comunali rappresentanti forze politiche che fino a pochi mesi fa governavano la città, PD ed Insieme per Legnano, quelli insomma che la biblioteca non l’hanno saputa fare e che ora si ergono a strenui difensori di quei 2.000 metri quadrati dell’area verde. 

Per carità, liberi di farlo, ma presentarsi quali difensori del suolo e dell’ambiente quando questo ruolo non lo si è mai esercitato fattivamente, è politicamente strumentale e speculativo, ed ancor più grave è chiedere una firma ai cittadini senza dar loro una completa informazione. Inoltre quando si trattò di difendere 280 mila metri quadrati di suolo agricolo per impedire l’insediamento Ikea, per mesi e mesi quelle stesse forze politiche si schierarono contro chi il suolo lo ha difeso veramente. Furono anche i fautori della prima edizione del “Rugby Sound Festival” sull’isolina dietro al castello, nonostante le numerose proteste ambientaliste avanzate dagli “Amici dell’Olona” e da altre associazioni. 

Giuseppe Marazzini

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Marzo 2018
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