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PD: “Il bilancio di previsione un film con un modesto finale”

In un comunicato i democratici manifestano il loro pensiero critico attraverso anche il giudizio dei propri consiglieri comunali

«A scorrere le linee di mandato della giunta Fratus, copia e incolla del programma elettorale di centro destra, e mettendole a confronto con i numeri e gli obiettivi strategici dei prossimi tre anni, presenti nel Bilancio e nel Documento Unico di Programmazione 2018/2020, in particolare sul tema opere pubbliche, sembra proprio di assistere a due diversi film: da “Capitan America”, kolossal dai mirabolanti effetti speciali e cast stellare, si è passati nel giro di otto mesi ad “Un americano a Roma” di sordiana memoria, l’emblema del “vorrei ma non posso”». E' anche colorito di immagini il comunicato stampa del PD, dopo l'approvazione del bilancio di previsione.

Nel documento inviato oggi alla stampa locale, i democratici manifestano anzitutto il loro pensiero critico attraverso il giudizio dei propri consiglieri comunali.

«Le priorità d’investimento esposte in questo bilancio– afferma ad esempio Sara Borgio- marcano, in questo primo triennio, una sostanziale distanza dall’elenco delle “grandi opere” previste nelle Linee di mandato, unica eccezione la Biblioteca».

Altro capitolo dove tra il dire e il fare c'è un oceano è quello delle aziende partecipate comunali, argomento trattato a Rosaria Rotondi: «E' imbarazzante osservare il ripetersi, sempre eguale, con le medesime frasi, dei medesimi annunci, mai corredati da un qualsivoglia dato di analisi e di approfondimento, vedasi per Amga Sport, di cui ad oggi non sono conosciuti dati alcuni che misurino, quantifichino gli esiti del deliberato Piano di Risanamento aziendale. Anche per Amga Spa le questioni importanti restano insolute, come ad esempio la verifica dei requisiti di competitività per l'affidamento del servizio di Illuminazione pubblica».

Sulla Biblioteca il PD il capogruppo Federico Amadei esprime «contrarietà ad una collocazione ex-novo in una area verde centrale, abbandonando qualsiasi ipotesi di approfondimento, attraverso un vero studio di fattibilità biblioteconomica, sull'ex Tribunale, soluzione individuata dalla precedente amministrazione e tuttora sostenuta dal PD e non solo. Cementificare in centro, sperperare denaro pubblico , non valorizzare patrimoni edilizi comunali in ragione di una ingiustificata fretta di concludere non è certo azione da “buon padre di famiglia"».

Il comunicato prosegue quindi ricordando che, «nonostante le innumerevoli dichiarazioni di manifesta volontà di discontinuità rispetto alla precedente amministrazione, i numeri dimostrano il contrario: stesso volume di investimenti (23 milioni nel '16, oltre 20 nel '17 e 21 nel '18), stessa disponibilità finanziaria, dai 4,5 ai 4,8 milioni ogni anno. Dove starebbe la discontinuità? Di certo non nelle cifre, forse nelle Opere Pubbliche?
Anche qui le uniche reali discontinuità presenti in bilancio nel 2018 sono l’intervento di ristrutturazione che interessa la Piazza S. Magno, l’ intervento per l’agibilità dell’attuale Biblioteca e quello per la progettazione della nuova Biblioteca che si completerà negli anni successivi per un totale di circa 5 milioni
».

«In questo primo DUP di centro destra – conclude il comunicato– ci attendavamo che si iniziasse a mettere mano alla realizzazione degli impegni elettorali promessi.  Di fatto, al capitolo “Grandi Opere” delle Linee di Mandato la parola “realizzazione” è quasi totalmente scomparsa ed è stata sostituita da più realistiche espressioni quale “Studi e ipotesi di ulteriori interventi attivabili in relazione alle effettive disponibilità di risorse straordinarie”. Il tutto condito da un malcelato livore politico nei confronti di chi osa, come il PD, mettere costruttivamente in discussione i contenuti del bilancio. Un bel passo indietro e un brutto epilogo al film che Fratus e la sua coalizione proiettarono l'estate scorsa».

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 08 Marzo 2018
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