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Biblioteca, ora la nuova “casa” è ufficiale

Saranno i giardini Falcone e Borsellino a fare da cornice alla nuova struttura - Previsti investimenti per 5 milioni di euro in 3 anni Fratus: «In questo bilancio le basi del nostro mandato»

La nuova biblioteca di Legnano ha finalmente trovato “casa”. Saranno i giardini Falcone e Borsellino a far da cornice alla nuova struttura, che non sarà però solamente un deposito di libri: il concetto di biblioteca, oggi come oggi, è ormai radicalmente cambiato, e quindi Palazzo Malinverni ha deciso di puntare su una vera e propria “culla” per la cultura legnanese.

Anche per questo la scelta del parco, dove la nuova biblioteca potrà non solo disporre di un’area verde, ma anche creare un “triangolo” della cultura insieme al Teatro Tirinnanzi e a Piazza Ferrè, che nei piani della giunta Fratus sarà sempre più destinata ad ospitare eventi culturali. Senza contare che in questo modo la struttura sarà in posizione centrale rispetto alle scuole cittadine.

Il progetto che l’amministrazione targata centrodestra ha messo nel mirino prevede meno consumo di suolo di quello che era stato proposto negli anni passati per collocare la biblioteca nella medesima area, e proprio per questo si svilupperà più in verticale, permettendo a chi arriva da Corso Italia di mantenere la visuale fino a via Barbara Melzi ed eliminando qualsiasi tipo di sovrapposizione con la fascia di rispetto del vicino fiume Olona.

Tante le diverse ipotesi di location per la nuova biblioteca che negli ultimi mesi sono finite sul tavolo della giunta guidata da Gianbattista Fratus, che insieme agli uffici ne ha vagliato pro e contro e costi. A partire dall’area dell’ex dopo lavoro Tosi, individuata sin dalla campagna elettorale come possibile sede della nuova struttura: i contatti con il curatore fallimentare della storica fabbrica di piazza Monumento e con la stessa Franco Tosi, però, hanno portato a scartare l’idea, tecnicamente fattibile ma con tempi di realizzazione troppo lunghi.

Si è parlato delle Fonderie Tosi, per le quali è stata interpellata la proprietà: ma anche qui i tempi si sarebbero dilatati troppo, senza contare che l’operazione avrebbe finito per comportare costi non sostenibili. Ancora, è stata ventilata l’idea di piazza Don Sturzo, soluzione tecnicamente “papabile” ma con qualche criticità di troppo, una su tutti la conseguente perdita di parcheggi, che se interrati avrebbero finito con l’essere probabilmente poco usati. Nei piani di Palazzo Malinverni, poi, ci sono anche restyling ed ampliamento della ZTL del centro, con il risultato che si rischiava di bloccare per troppo tempo il “cuore” della città per via della presenza simultanea di due cantieri.

Alla fine comunque la nuova biblioteca ha trovato la sua collocazione, con buona pace di chi sperava in un referendum per decidere dove posizionarla. Nel frattempo, comunque, saranno destinati 150mila euro alla messa a norma della ex villa Bernocchi, così da arginare le principali criticità dell’attuale biblioteca almeno fino al taglio del nastro della nuova struttura, che la giunta si augura possa essere calendarizzato al massimo entro fine mandato.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Febbraio 2018
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