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Il bilancio di fine anno? “Un festival delle vanità!”

Così il PD etichetta il consuntivo della amministrazione Fratus, dopo i primi sei mesi di governo cittadino...

Il bilancio di fine anno della Giunta Fratus non è proprio piaciuto al PD.
"Un festival delle vanità, un bilancio scarno", le prime definizioni che leggiamo nel comunicato diffuso in giornata dove viene attaccata soprattutto la politica di una "Legnano centrista" che, nel rapporto con gli altri comuni, ambisce a un "anacronistico feudalismo del ventunesimo secolo".
Una amministrazione, quella in carica, scrivono dal PD, "che arranca nel giorno dopo giorno, tra slogan massimalisti e giustificazioni da scolaretti negligenti".


Un vero e proprio festival delle non verità e delle mancate promesse. Questa la sintesi di quanto espresso dalla giunta Fratus in occasione della conferenza stampa di fine anno, dove è stato stilato il bilancio delle attività 2017 e le indicazioni di lavoro per i prossimi anni. Un bilancio, a dirla tutta, estremamente scarno; ancora una volta abbiamo sentito il ritornello del poco tempo a disposizione, ancora una volta ha prevalso la pervicace denigrazione del lavoro della precedente amministrazione rispetto all'effettivo inizio delle attività legate a quanto promesso in campagna elettorale. Quanto affermato dal Sindaco e dal Vicesindaco viene smentito dal Documento Unico di Programmazione del 2017 redatto dalla giunta Centinaio. Peccato che da luglio in poi tutto si sia fermato! Ancora una volta invitiamo la Giunta a leggere la relazione accompagnatoria del bilancio previsionale redatta dal Ragioniere capo, un documento assolutamente neutrale, in cui si evidenziano tutte le attività svolte e da svolgere, tra cui anche quelle che oggi vengono dichiarate ferme. Difficile invece muovere critiche, magari anche costruttive, alle grandi opere sbandierate da  questa giunta. Non una delle promesse ha visto il suo avvio, nemmeno nelle loro fasi preliminari.

Drammatico poi, a nostro parere, apprendere del cambio di direzione nella gestione dei rapporti con i soci delle aziende partecipate (“Qui adesso decidiamo noi”).Dire no alla concertazione, dire no alla inclusione vuol dire tornare a 7 anni fa quando i rapporti con gli altri comuni soci erano ai minimi livelli mentre le società erano  invece ai massimi livelli di indebitamento. Assistere ad un Comune che si richiude in una sorta di anacronistico legnano-centrismo, di feudalesimo del ventunesimo secolo, è esattamente il contrario di ciò che un buon amministratore oggi dovrebbe portare avanti e cioè fare rete con gli altri comuni, costruire insieme politiche territoriali attive e condivise, per far beneficiare i cittadini dei ritorni delle economie di scala . Sul tema AMGA Sport, per onestà va detto che la precedente amministrazione aveva imposto l’inserimento nel Piano di Risanamento della clausola della verifica lasciando aperta, in caso di mancato successo, l’alternativa fra la internalizzazione e l’affidamento a privati. Una società comunque ereditata malata dalla giunta Vitali, un effetto collaterale dell’aumento dei costi di governance provocato dalla vendita di AMGA ALE e dai vincoli del Patto di Stabilità. L'enorme quantità di debiti accumulati dalla capofila fino al 2013, costrinse ad una svalutazione patrimoniale di AMGA di ben 22 milioni di euro.

Tutto questo con buona pace di coloro che si aspettavano un cambio di rotta, una amministrazione che facesse presto dimenticare le “malefatte “ di Centinaio e che invece arranca nel giorno dopo giorno, tra slogan massimalisti e giustificazioni da scolaretti negligenti.

Cogliamo l’occasione per formulare i nostri migliori auguri di buon 2018, chiamando a raccolta tutti i cittadini per la costruzione di una forte, unitaria e democratica opposizione a questa zoppicante giunta.

Partito Democratico    

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 02 Gennaio 2018
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