Tra panettone e brindisi di rito, quest'anno il presidente di Confcommercio Alto Milanese, Paolo Ferrè, non ha voluto tracciare nessun bilancio, ma piuttosto fare un ragionamento sul ruolo dell'associazione a livello nazionale e locale: «Noi dobbiamo rappresentare i commercianti davanti alle istituzioni, presentando richieste legittime a tutela dei nostri interessi e di tutta la compagine sociale. Per farlo ci vuole però credibilità e appartenenza». 

Ferrè ha voluto ricordare alcune "conquiste" dell'associazione di categoria a livello nazionale, per cui il prossimo anno non ci saranno, per esempio, l'aumento dell'Iva e sanzioni alle attività che non possiedono il Pos per i pagamenti. Per quanto riguarda invece il territorio di sua competenza, «la credibilità parte dalla collaborazione tra i diversi comuni che fanno parte del Distretto del Commercio – ha sottolineato il presidente –. Per Natale il Distretto è stato rilanciato, consentendoci di fare operazioni importanti da considerare come un trampolino di lancio per attività future in città, da condividere con gli altri comuni. Rilanciare il Duc deve essere una volontà condivisa per riuscire a riproporre iniziative come la Notte Bianca o Arte Panettone. Possiamo dire che ora sono tornate le condizioni per poterle fare». Tra le iniziative dell'anno è stato ricordata poi la Legnano On Card che ha l'obiettivo di identificare il distretto, ma anche la Rete degli Albergatori La Milano che Conviene, seguita dai ristoratori, «che hanno portato risultati importanti dal punto di vista del rilancio del territorio e di azioni di marketing territoriale».

"L'unione fa la forza", questo in sostanza il concetto che presidente ha voluto far passare durante lo scambio di auguri (presente in rappresentanza degli altri Comuni il sindaco di Canegrate, Roberto Colombo), rivolto ai soci di Confcommercio, ma sopratutto a chi non ne fa parte: «Noi continueremo a lavorare, ma più siamo e più abbiamo la possibilità di essere rappresentativi e di poter rappresentare quelle che sono le nostre istanze». 

Agli auguri di Natale non poteva certo mancare la benedizione dei presenti, affidata a Don Paolo Gessaga, parroco del Beato Cardinal Ferrari, che non ha perso l'occasione per sottolineare, come Caritas, che «la crisi c'è e lo dimostra l'aumento delle richieste di lavoro e beni alimentari nei nostri centri di ascolto, così come quello delle persone con fragilità sociali che hanno bisogno di aiuto. Il negozio come cultura locale è sinonimo di attenzione alla persona».

Proprio il negozio di vicinato è stato al centro del discorso di Monsignor Angelo Cairati, che durante le benedizioni natalizie ha avuto modo di "toccare con mano" le realtà commerciali. Per questo ha richiamato l'importanza della «cura dei negozi che vanno difesi con i denti contro l'insediamento dei centri commerciali, anche con qualche intervento pubblico che permetta di sostenere il commercio locale, perchè nei negozi la gente si incontra».

Quello che fa più paura ai commercianti sono però le vendite online, perchè «creano un danno economico basato su un mercato senza regole» ha concluso il presidente Ferrè.