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Saldi a Legnano, è corsa al super ribasso

Tanti i commercianti che soffrono il Centro di Arese - Il settore più in crisi quello dell'abbigliamento

A un mese dall'inizio dei saldi, i commercianti del centro città tirano le somme. Alcuni si dicono soddisfatti e in linea con gli scorsi altri, altri lamentano maggiormente l'apertura dei centri commerciali, soprattutto quello di Arese. «I saldi ormai fanno fatica a decollare – spiega Paolo Ferrè, presidente Confcommercio Legnano, però restano ancora un'ancora di salvataggio per certe tipologie di attività. I saldi non partono più con il boom, ma in sordina, però durano nel tempo».

A confermarci il trend anche Leon, dell'omonimo negozio di via Verdi: «Non ci si lamenta perchè ormai siamo abituati. Il Centro di Arese lo soffrono tutti, Legnano è gia fortunata, ci sono città come Saronno che sono distrutte dal punto di vista commerciale. Il problema comunque persiste in tutto il nord della Lombardia». Poco più avanti ecco una liquidazione, quella del negozio per bambini Brums, che chiude per una scelta aziendale, ma il parere di chi ci lavora è quello che «la piazza di Legnano non è più quella di una volta». Il settore dell'abbigliamento resta il più svantaggiato per l'alta concorrenza e si punta meno alla qualità. «Siamo partiti bene ma poi i clienti si bloccano perchè aspettano il 70% – sottolinea la commessa di Loft -. Ormai però tutto ci sono piccole promozioni per cui le persone sono sempre abituate ad avere sconti». 

«Tanti entrano ma non comprano – aggiunge Cesare Duca, presidente della Confesercenti di Legnano perchè poi cercano lo stesso capo su Internet e questo vale tanto più per i marchi. L'acquisto su Internet insieme ai centri commerciali hanno ridimensionato il commercio cittadino». La minaccia di Internet però può diventare un'opportunità se colta nel modo giusto, come ha fatto il proprietario della Triestina, recentemente ridimensionata: «Le vendite online vanno bene, abbiamo clienti in Inghilterra, Francia e Spagna. Siamo contenti anche dei saldi, anche perchè rispetto ad altri, abbiamo marchi che ad Arese non si trovano. Abbiamo calato nella vendita degli accessori. Purtroppo l'affitto in centro è molto caro per cui abbiamo dovuto diminuire il nostro locale». 

Oltre alle scarpe, anche il settore della casa va bene, anche se a giorni alterni: «Ci sono giornate che abbiamo il negozio pieno – affermano le commesse di Kasanova, mentre il boom dei saldi è stata la seconda settimana, probabilmente perchè i clienti avevano preso la quattordicesima. Funziona bene anche il mercoledi sera dello shopping. Rispetto ai centri commerciali la clientela del centro storico è diversa, è più affezionata ed è contenta che una catena come la nostra sia qui e non solo a Milano». 

Servizio di Valeria Arini e Manuela Zoni 

 

Redazione
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Pubblicato il 22 Luglio 2017
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