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La malattia di Crohn e la colite ulcerosa raccontate in un video

J.J., il regista, e Chiara, la fotografa, firmano una presentazione sui problemi delle persone di tutto il mondo affette da disabilità invisibili 

Il video può essere visualizzato anche sulla pagina Facebook della Make1 Movie Production, cliccare qui


“Mi hai toccato il cuore con le tue parole, io ancora non ho accettato la malattia, la rabbia e il disagio negli anni non mi hanno aiutata, ho sempre pensato di dover fare la guerra contro la mia rcu, in questi ultimi mesi ho capito che sta' diventando il mio punto di forza, mi ha molto aiutata confrontarmi e mettere in discussione il mio percorso, e anche tu oggi con le tue parole hai contribuito a questa mia crescita interiore, grazie Chiara e complimenti per il tuo percorso e il bellissimo messaggio di speranza e coraggio, buon lavoro gioia”. Queste le parole di Annalisa, commentando il video che ho realizzato in questi giorni con Chiara DeMarchi. 

Chiara è una fotografa di Padova e qualche anno fa ha creato il progetto Invisible Body Disabilities, con la missione di essere la più grande sorgente di voci delle persone di tutto il mondo affette da disabilità invisibili registrate sui loro corpi e sulle loro vite, attraverso fotografie e testimonianze, storie raccontate e video. In tutto questo anche Chiara fa parte del gruppo di grandi persone che vivono con energia nonostante la malattia di Crohn, una malattia infiammatoria cronica dell'intestino (MICI) che può colpire qualsiasi parte del tratto gastrointestinale, provocando una vasta gamma di sintomi.

E proprio per questo, quasi quattro anni fa, mi sono reso volontario per aiutare Chiara nel suo lavoro e qualche buon risultato lo abbiamo ottenuto. Abbiamo confezionato un video di presentazione della sua idea ed è finita per essere pubblicata sulla testata nazionale del quotidiano La Repubblica, insomma una bella soddisfazione. 

Da qui il nostro percorso ci ha portato a viaggiare per l’Italia per la realizzazione di un mini documentario per il progetto “Resilient Mothers” di cui curo la regia.
In questi giorni abbiamo ultimato un video di recap generale sul lavoro.Chiara è venuta subito dopo Natale in quel di Milano e ho colto l’occasione , per strapparle qualche parola sulla nostra collaborazione di questi anni.

[pubblicita]          “Chi racconta la propria #malattia ha un po’ vinto e la voglia di condividerla non dovrebbe mai superare il bisogno di custodirla.
Chi narra le storie degli altri, e possiede la sensibilità di proteggere il valore della sofferenza e delle emozioni vissute, contribuisce a far stare meglio i protagonisti di ogni racconto, permettendo loro di liberarsi di ciò che trattengono.
Quando ti batti per qualcosa in cui credi e, quando riesci a realizzare quello che sogni, il tuo impegno può migliorare la tua vita e quella degli altri
”. Cosi descrive l’onlus A.M.I.C.I. – Associazione Malattie Infiammatorie Croniche dell'Intestino il video di Chiara.

Non posso non citare A.M.I.C.I. – Associazione Malattie Infiammatorie Croniche dell'Intestino, che ha creato e sviluppato insieme a Chiara il nuovo progetto dedicato alle mamme affette da malattie infiammatorie croniche intestinali, Resilient Mothers.

Cosi, su due piedi, è uscito un video in cui tutta l’onesta e la buona volontà di Chiara sono emerse e ha raggiunto tanti cuori, quello della precedentemente citata Annalisa è un esempio.

Sono questi i momenti in cui considero il mio lavoro il più bello del mondo. 
Il documentario, spero di potervene parlare più approfonditamente nelle prossime settimane, è un genere di comunicazione che ho imparato a conoscere e ad apprezzare nel tempo e devo dire che quasi lo preferisco al cinema. Sarà la realtà con cui si documentano i fatti, saranno le belle storie che ancora non conosciamo.

Se vi va potete vedere il gran lavoro svolto fino ad oggi al sito http://www.invisiblebodydisabilities.org/.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 31 Dicembre 2019
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