Prima pagina tutta dedicata al basket. Come l'anno scorso, anche in questa stagione di A2, il Legnano Basket festeggia il terzo posto e l'accesso ai playoff in una posizione di assoluto prestigio.

Quando si raggiungono questi traguardi, sembra quasi scontato. Eh no… qui siamo all'impresa vera. Qui ci troviamo di fronte a un miracolo sportivo e sociale che, forse, la nostra città non riesce a considerare in tutto il suo valore.

Il campionato è il secondo a livello di importanza nazionale. Equivale alla serie B del calcio. Tra le 32 squadre che lo compongono, troviamo club di capoluoghi di regione e di provincia: Biella, Trapani, Agrigento, Siena, Cagliari, Roma, Napoli, Reggio Calabria, senza contare quelle del girone Est, con Bologna, Trieste, Udine, Ravenna e Verona. Proprio gli scaligeri saranno i rivali nei playoff. Insomma, società che, appunto per la collocazione territoriale, hanno a disposizione bacini economici e d'utenza di gran lunga superiori al nostro Legnano, considerata davvero la Cenerentola del campionato.

Già, una Cenerentola, però, che al gran ballo sa sempre presentarsi su un carrozza di umiltà, discrezione e serietà che mette in difficoltà le big del girone e riconquista un terzo posto da sogno.

Il miracolo, lo ripetiamo, ha un nome e un cognome: Marco Tajana. Il presidente estroso, funambolico, geniale che ha saputo creare attorno a sè un gruppo straordinario di dirigenti, collaboratori e tecnici. Alla competenza tecnica, tutti questi appassionati hanno saputo unire la capacità di coinvolgere un ambiente di amicizie che si è allargato a macchia d'olio. Così, ogni partita porta al palazzetto 2mila e più persone. Ogni volta, è una festa. Che si vinca o si perda. 

Al PalaBorsani, tutti ci vogliono venire. La partita dei Knights è un appuntamento imperdibile. In tanti, ancora oggi, non comprendono, forse, tutte le regole, eppure sono lì. A emozionarsi, a tifare, a darsi il "cinque" e, come ragazzini, aspettano la passeggiata di fine gara dei giocatori per quel saluto, quel selfie, quell'autografo senza il quale non lasciano la tribuna.

E' questo il vero miracolo di Marco Tajana. Appassionare ogni volta 2mila e più legnanesi che fino a quattro anni fa il basket lo vedevano, forse, solo in tv. E, oggi, non ne possono più fare a meno.

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Immagini di Luigi Frigo