Sette vittorie in altrettante partite, un saldo (ovviamente positivo) di 143 alla voce differenza punti e, per farla più brevemente, una squadra costruita per dominare in lungo e in largo il girone B di C-Gold. Questa la sfida che attende GorlaMaggiore, con la Pallacanestro Vigevano che arriva a questa sfida ancora imbattuta e pronta a fare nuovamente la voce grossa anche contro la matricola guidata da Roberto Legramandi.

«Sappiamo che è una partita proibitiva, probabilmente il loro decimo giocatore sarebbe titolare in tutte le altre squadre del girone», afferma lo staff tecnico milanese. Benzoni e Pavone dominanti sotto canestro, Boffini, Verri e Pilotti soltanto per citare alcuni dei giocatori gialloblù tutti in doppia cifra per media punti. «Hanno una coppia di lunghi che nessun altra squadra ha a disposizione, ma è nella lunghezza del roster che fanno paura». Non solo, anche Paolo Piazza alla guida tecnica. Ovvero uno degli allenatori più vincenti a queste latitudini.

Cerro Maggiore vittima sacrificale? Quasi sicuramente sì, ma non per questo la trasferta di Vigevano sarà una gita domenicale: «Vogliamo vedere le giuste facce dopo una sconfitta che ha fatto male a livello morale», spiega la coppia Legramandi-Botti. Che ancora ha in testa il pesante passo falso casalingo per mano di Opera. «Non sarà tanto il passivo finale, ma l’atteggiamento con cui si giocherà una partita sulla carta impossibile. Vigevano? Per la legge dei grandi numeri una partita in stagione la potrà anche perdere, ma difficilmente lo farà davanti al proprio pubblico, il più caldo in questa categoria». L’Arena ulteriore fattore, ma Cerro Maggiore dal canto suo vuole mettere le basi per ripartire in futuro.

Lo farà con un Girardin “incerottato” da un problema all’inguine e da un Cassano che ha preso un colpo in allenamento mercoledì ma che sarà regolarmente a disposizione. «In allenamento abbiamo visto il giusto atteggiamento, ora speriamo che si riproponga in partita». La classifica resta corta ma pian piano inizia a delinearsi. Vigevano resta tappa impossibile, ma Cerro Maggiore vuole comunque prendersi il meglio possibile per mettere le basi in vista del futuro.

Paolo Zerbi