Scrivo questa lettera per ringraziare pubblicamente il personale del Pronto Soccorso di Legnano.
Erano le 20 di un sabato sera, quando ho accompagnato in seguito ad una caduta mia mamma di 85 anni.
Sono arrivata con la mia automobile, quindi senza la precedenza della croce rossa e, dopo essere passata dal primo infermiere per spiegare cosa fosse successo, è stata visitata in brevissimo tempo. Certo vista l'età e il sangue che le usciva dalla testa immagino che abbiamo accelerato il tutto, comunque ho passato l'intera notte e ho visto la mole di lavoro che hanno e le persone più o meno educate con cui hanno a che fare e, le assicuro che hanno una pazienza infinita. Mia mamma è rimasta ricoverata in Pronto Soccorso per due giorni ( in reparto non c'era posto), ho visto cambiare più turni e quindi diverso personale ma, uno e dico uno, scortese o insofferente verso i pazienti non l'ho trovato. Un suggerimento lo vorrei però dare. I parenti che sono fuori in sala d'aspetto sono completamente all'oscuro di quello che succede all'interno. Medici e infermieri devono fare altro ma basterebbe che il personale volontario presente in Pronto Soccorso abbia la possibilità, senza ovviamente intralciare il lavoro di nessuno, di informare i parenti presenti in sala d'aspetto. Basterebbe veramente poco, solo un "il vostro parente sta bene, sta riposando, sta aspettando gli esami ecc. ecc.", servirebbe a rasserenare chi aspetta per ore e i ricoverati che perdono il contatto con i propri familiari.

Cristiana