Un corteo infinito, una manifestazione colorata e serena con tanti insegnanti giovani affiancati da studenti. 

20mila le presenze solo a Milano: "Tutti in piazza – si legge in una nota dell'Unione degli Studenti – per dimostrare una comune contrarietà al ddl scuola del Governo Renzi, promuovendo gli spezzoni sociali 'La scuola e la democrazia sono #nellenostremani'".

In tanti sono arrivati dal territorio dell'Alto Milanese dove la stragrande maggioranza delle scuole erano chiuse per sciopero. Per Mario Radici, ex insegnante del Maggiolini di Parabiago ed ex delegato Cgil, è la manifestazione più partecipata degli ultimi 15 anni: «Ad avermi colpito è la massiccia presenza degli insegnanti rispetto agli studenti e la loro giovane età», riferisce. 

Lorenza Cozzi, delegata Film Cgil del Mendel di Villa Cortese non ha manifestato perché contraria alla valutazione degli insegnanti: «Al contrario – spiega la docente – la valutazione è importante ma, così come è stata prevista nel disegno di legge, è stata sottovalutata. Non deve essere solo il preside a giudicare ma, ad esempio, credo debbano essere coinvolti gli studenti. In questa riforma sono stati dimenticati gli Ata (personale ausiliario) e crediamo non si debba decidere un Prof senza collegialità». 

Ad avere colpito Gabriele Giorgi, delegato Cgil di Cisliano, è l'unità delle tre sigle sindacali: «Un'unione così non si vedeva da tempo». 

Tra le ragioni della protesta, il ruolo penalizzato degli insegnanti, i super poteri assegnati ai dirigenti, una mancanza di dialogo che non ha consentito modifiche sostanziali ad una riforma che non piace a molti. A questo si aggiunge la posizione del personale ausiliario “escluso” dalla riforma e quella degli studenti, che ancora una volta reclamano una voce in capitolo a loro modo di vedere inascoltata. Il ministro all'Istruzione Giannini ha già dichiarato che lo sciopero non fermerà il processo di innovazione innescato dalla riforma.

Le immagini sono state inviate da insegnanti e delagati.