Quantcast

Impegno e memoria per fermare la metastasi delle mafie

Questo il messaggio dell'incontro di Libera Varese al liceo Galilei - Anche a Legnano i beni confiscati sono tornati alla collettività...

Seconda tappa di "Libera Terra contro le mafie" al Liceo Galilei. La serata  è stata organizzata venerdì 27 grazie alla sinergia tra il Comune di Legnano, rappresentato per l'occasione dall' Assessore alla Cultura Francesca Raimondi, la scuola e l'associazione.

In continuità con l'incontro precedente, si è parlato della diffusione delle mafie, ormai giunta a metastasi, in Lombardia, e del ruolo strategico nella scacchiera delle mafie di Legnano (come scritto nell'articolo precedente). «Sono 1186 i beni confiscati alla mafia nella nostra regione – spiega Antonella Buonopane, coordinatrice di Libera Varese – quarta in Italia. La burocrazia spesso intralcia il riutilizzo dei beni, ma su questo frangente c'è  un dato positivo: nel biennio 2015/2017 saranno sbloccati  ben 50.000 beni confiscati alle mafie, e quindi a disposizione della comunità»

Quello della lotta alla mafia è un percorso che si prolunga da decenni, dal lontano 1965 con la legge 575, quando il fenomeno criminale non era stato ancora ben inquadrato. Il vero passo in avanti fu fatto grazie alla lungimiranza del parlamentare Pio La Torre, che propose di introdurre il reato di associazione mafiosa e la conseguente confisca dei beni anche ai corrotti, con l'Articolo 416 bis. La Torre, il 30 aprile 1982 pagò con la morte questa idea, che fu solo in parte approvata dal Parlamento: «solo la parte attinente ai beni confiscati ai mafiosi fu votata – appunta Antonella Buonopane -, la parte relativa ai corrotti fu osteggiata. Forse a qualcuno nei palazzi del potere non conveniva». Il 7 marzo 1996, grazie alla pressione della neonata Libera fu, invece, promulgata la legge 109, in materia della restituzione alla collettività dei beni confiscati.

A fianco di Libera, per promuovere il riutilizzo dei beni confiscati: Comuni, associazioni e cooperative sociali.  La solidarietà c'è, ma gli ostacoli sono ancora in piedi. Su tutti la burocrazia: nella maggior parte dei casi servono all'incirca 10 anni per il riutilizzo  dei beni confiscati, il più delle volte non utilizzabili per motivi di ristrutturazione e attese infinite di assegnazione. 

Ne sa qualcosa Luca Zocchi, intervenuto durante la serate e  coordinatore di "Cielo e Terra", associazione nata nel 1998 per dare una speranza e una casa a famiglie indigenti. Un appartamento è in via Cuzzi, 9, proprio nella strada dell'entrata secondaria del liceo. «Gestire un bene confiscato è un valore aggiunto – spiega Luca -. Siamo orgogliosi di aver restituito alla collettività dei luoghi sottratti dalle mani della mafia». 

Ospite speciale della serata, Massimo Rocco, coordinatore della cooperativa ''Le Terre di Don Peppe Diana'' di Castel Volturno in Campania, seconda solo alla Sicilia con 1918 beni confiscati che ha portato anche a 790 km di distanza la sua testimonianza: «In una terra difficile dove la crescita di imprese sane è ostacolata dalle cosche camorriste, aver trasformato un bene confiscato in un caseificio attivo è la prova che tutti possono migliorare la propria terra. Non bisogna lasciarsi disilludere. Libera ha creato un terreno fertile per sconfiggere le mafie». Importante, quindi, è la ricaduta sociale che il riutilizzo dei beni confiscati produce sull' economia sociale: lavoro a tempo indeterminato per abitanti della comunità e servizi di qualità.

Non eroi ma persone comuni, «consapevoli di una nuova possibile esistenza etica e sociale – come conclude il prof. di filosofia Carlo MIgliaccio -. Impegno e memoria, sono le chiavi per riscattare la collettività dalla macchia della mafia. Prima i beni confiscati 'puzzano' pensando alle parole del Papa, dopo, profumano di arance, mozzarelle, terra concimata, contengono le nuove speranze di persone più deboli».

Jacopo Bogo

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 29 Marzo 2015
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore