Anche quest’anno gli Istituti Vinci, sia nella sede di Varese che in quella di Gallarate, hanno celebrato il Giorno del Ricordo, ricordando i Martiri delle Foibe. Ma questa volta il Coordinatore didattico, il prof. Vinci, ha voluto dare un taglio diverso alla rievocazione : “Ho voluto che fosse presente una persona che potesse testimoniare quella tragedia dal ricordo dei familiari. Ho voluto,cioè, conoscere la testimonianza di un esule di “seconda generazione”. Così è stata invitata Caterina Scricchi, che collabora con il Movimento Nazionale Istria, Fiume, Dalmazia e che, pur abitando e lavorando in Liguria, ha voluto portare la sua testimonianza nella provincia di Varese”.

Dal suo intervento gli allievi degli Istituti hanno ascoltato parole di dolore e di sofferenza, ma non di odio nei confronti di coloro che hanno massacrato migliaia di italiani, civili, non militari in guerra, gettandoli nelle Foibe. La signora Scricchi ha fatto appello ai giovani affinché queste dolorose tragedie non possano più ripetersi e lo stesso Coordinatore ha ricordato come “il sonno della ragione generi mostri”.

Ha preso la parola anche il Segretario del Movimento Nazionale, Romano Cramer, esule di Albona, che ha raccontato con lucida pacatezza le sofferenze di chi ha dovuto lasciare la propria casa, la propria terra, gli averi, tutto, ed essere “ospitato” in altre parti d’Italia, in baracche costruite al tempo della prima guerra mondiale, vivere in promiscuità con altre famiglie, con pareti divisorie costituite da una coperta sostenuta da un lato all’altro da un filo, con i sevizi igienici in comune e fuori dalle baracche stesse. Per anni. Un destino che ha fatto diventare questi profughi “esuli in Patria”. Eppure questi profughi hanno sempre ricordato a tutti con grande rispetto il loro passato e le loro sofferenze; non hanno mai voluto farsi strumentalizzare dai partiti : una lezione di grande dignità. Una pagina dolorosa della nostra storia, per anni taciuta, negata, ma che ora finalmente è stata portata alla luce.