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La Regione e la scuola: “Un Robin Hood alla rovescia”

Rifondazione Comunista critica il finanziamento regionale delle scuole paritarie e non condivide la soddisfazione del NCD...

"Davvero singolare", così il Circolo di Legnano del Partito della Rifondazione Comunista definisce l’entusiasmo del Nuovo Centro Destra legnanese per il bilancio dell’Assessorato all’Istruzione della Regione Lombardia relativamente all’anno scolastico 2015/2016: rispetto all’anno precedente esso risulta infatti ridotto di 36 milioni,ovvero del 21%. Di seguito il comunicato diffuso in giornata.


Se si entra nel dettaglio, forse, si può cominciare a capire la ragione dell’entusiasmo. Se la componente “dote scuola” (ovvero la quota destinata a TUTTI gli studenti sulla base di un reddito ISEE inferiore a 15.494 €), rimane invariata, così non è per la componente “buono scuola” (ovvero la quota destinata esclusivamente agli studenti che frequentano le scuole paritarie): per la scuola primaria paritaria il contributo aumenta in modo progressivo a seconda della fascia ISEE, dal 27% per la fascia ISEE più bassa al 50% per quella più alta (ISEE fino a 38.000€); per la Scuola secondaria di secondo grado il contributo per la fascia più alta passa da 1.200 a 1.300 euro.

Queste le nuove tabelle per l’anno scolastico 2015/2016 approvate nella seduta della Giunta regionale del 18/02/2015:

Componente “dote scuola” (tutti gli studenti)

Vale la pena di ricordare che, a partire dal corrente anno scolastico, la giunta Maroni ha ristretto anche la platea degli aventi diritto al contributo “dote scuola”, escludendo gli alunni della scuola primaria e gli studenti del triennio delle superiori.

Sulla Giunta regionale lombarda pende inoltre la sentenza del Tar della Lombardia del 2 aprile 2014, che ha dichiarato illegittima la disparità di trattamento fra studenti della scuola statale e paritaria. Su queste basi è stata in seguito promossa una class action a cui hanno aderito anche molte famiglie legnanesi. Sia sul ricorso della Regione alla sentenza del TAR sia sulla class action, si è in attesa del pronunciamento della magistratura competente, prevista nelle prossime settimane.

Per quanto riguarda il taglio al bilancio regionale, ne faranno le spese soprattutto gli studenti universitari in quanto l’impegno per servizi di mense e alloggi ex Isu si è ridotto del 10%, e il sistema di istruzione e formazione professionale (leFP). Dai calcoli compiuti da Cgil-Cisl-Uil, sulla Formazione professionale regionale mancano all’appello 40 milioni di euro.

In sintesi, anche con Maroni si conferma l’impianto formigoniano di finanziamento delle scuole paritarie, in gran parte cattoliche, frequentate da una minoranza degli studenti lombardi (circa 96.000), a scapito di quelle statali scelte dalla stragrande maggioranza delle famiglie (circa 1 milione e 60mila studenti). A cui si aggiunge una chiara tendenza ad accrescere la disparità di trattamento a discapito delle fasce sociali meno abbienti, a favore di quelle con reddito maggiore. Un Robin Hood alla rovescia, insomma. C’è proprio di che essere “soddisfatti”!

Partito della Rifondazione Comunista – Circolo di Legnano

Redazione
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Pubblicato il 27 Febbraio 2015
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