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Cenerentola: matrigna condannata, sorellestre assolte

All'Istituto Barbara Menzi, processo alla matrigina e alle sorellastre di Cenerentola - Gli studenti nei panni della accusa e della difesa...

Aula scolastica trasformata in aula di tribunale. E' quanto accaduto questa mattina, venerdì 30 gennaio, all'Istituto Barbara Melzi dove due classi di terza media sono state protagoniste di un inedito progetto attraverso il quale i giovani studenti hanno potuto conoscere da vicino un procedimento penale. 

Proprio i ragazzi hanno vestito i panni dell' accusa, della difesa e della giuria, in un processo nel quale gli imputati erano  la matrigna di Cenerentola, Lady Tremaine, e le sorellastre: Anastasia e Genoveffa. Per loro l'accusa di maltrattamento e tentata violenza privata.

Unica personalità "vera" del processo il giudice onorario Dott. Roberto Falessi. Con lui a gestire il procedimento i professori Mattia Croce e Monica Clavenna, docenti dell'Istituto B.Melzi e responsabili del progetto.

Obiettivo dell'iniziativa, far concretamente capire ai ragazzi cosa è un processo penale, come si svolge e quali sono le figure coinvolte, argomento del quale sentono parlare spesso attraverso i media ma senza aver avuto mai una conoscenza diretta.

Inutile dire l'entusiasmo che ha animato i giovani studenti particolarmente interessati e partecipi durante l'intero evento. Per l'Istituto ,un ulteriore motivo d'orgoglio nel formare al meglio i proprio allievi e nel qualificare ancor più i propri programmi scolastici.

Attorno a mezzogiorno, dopo quasi due ore di dibattimento, la sentenza. Lady Tremaine è stata riconosciuta colpevole di tentata violenza privata, ma è stata assolta per l'atro reato di cui era accusata, quello del maltrattamento. Decisiva, per la condanna, la testimonianza del topino Gas, presente al momento in cui Cenerentola era stata chiusa a chiave per impedirle di vedere il principe Azzurro.

Assolte invece da entrambe le accuse le sorellastre, Anastasia e Genoveffa. 

Tra i più soddisfatti dell'iniziativa proprio l'avv.Falessi, giudice onorario, già promotore di analoghe iniziative a Milano, dove esercita la professione: "Prove di giustizia” è un laboratorio che si svolge all'Istituto Morosini-Manara, nato dalla collaborazione genitori-insegnanti – spiega l'avvocato – e consiste nella simulazione di processi penali da parte di ragazzi del primo anno della scuola secondaria di primo grado. Le abilità che vengono sollecitate nei ragazzi sono, per chi partecipa al processo nel ruolo di pubblico ministero o avvocato, l’elaborazione, attraverso un lavoro di squadra, di domande da rivolgere a testi e imputati e la costruzione di argomentazioni convincenti e confutazioni efficaci per la requisitoria e l’arringa; per chi ricopre, invece, il ruolo di giudice, la capacità di giudizio".

Tra i processi svoltisi di recente, quelli al lupo di Cappuccetto rosso e al gatto e alla volpe di Pinocchio.

Marco Tajè (ha collaborato Andrea Tezza)

Redazione
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Pubblicato il 30 Gennaio 2015
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