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Festa Unità: Francesco Wu e l’integrazione cinese

Il noto imprenditore legnanese ripete concetti importanti sulla strada di una piena presa di coscienza in tema di doveri e diritti...

Integrazione, diritti dei lavoratori e diritto al voto per gli stranieri. Battaglie in cui è impegnato l'imprenditore legnanese Francesco Wu, intervenuto, in rappresentanza dell'associazione milanese degli imprenditori cinesi, alla Festa dell'Unità di Milano al convegno: "Il cammino dell'immigrato nella nuova Italia". Con lui ne hanno discusso Otto Bitioka (Editrice Caudiana) e lo scrittore esponente del PD della Barona Adel Shehab Mostafa, autore del volume oggetto del dibattito.

«La comunità cinese è abituata a lavorare – ha esordito Wu – compie un suo dovere, certo, ma non si preoccupa abbastanza dei propri diritti. Come associazione stiamo lavorando affinchè ci sia una presa di coscienza, perchè esercitare i propri diritti contribuisce ad essere un cittadino. In occasione delle primarie milanesi del Pd abbiamo avviato un percorso di partecipazione alla vita pubblica e politica. La partecipazione c'è stata e anche la polemica è servita: c'è chi poi ha votato centro destra e chi centro sinistra, questo non importa, l'importante è avere preso coscienza dell' importanza di essere cittadini».

Milano è diventato anche un modello di integrazione per altre città, come Prato dove c'è una comunità cinese molto vasta e dove è di recente nata una associazione di Giovani Imprenditori cinesi: "A Milano e provincia – ha sottolineato Wu il 50 per cento delle nuove Piccole Medie Imprese è  di origine straniera. Mi sono chiesto come mai. E la risposta che mi sono dato è l'alta propensione al rischio sia di persone che non hanno avuto possibilità di studiare, sia di persone che hanno studiato ma il cui titolo di studio non viene riconosciuto o devono scontrarsi con necessità di guadagno. Io stesso ho avuto la fortuna di fare l'università ma fin da subito ho dato una mano alla mia famiglia, lavorando.  La formazione  scolastica è importante ma lo è anche quella pratica, nella vita. Servono entrambe».

Un tema che sta molto a cuore a Wu è quindi il diritto di voto ai cittadini stranieri che, almeno alle amministrative «dovrebbero potere esercitare questo diritto, se residenti in Italia da diversi anni: uno scalino verso la piena cittadinanza.». Lo stesso Wu è in Italia da più di 10 anni e non ha ancora ottenuto la cittadinanza: «Pago le tasse, lavoro nel mio Comune e non posso scegliere i miei rappresentanti: credo sia giusto che i cittadini che pagano le tasse contribuiscano a decidere su come sia la propria città».

Altro tema affrontato è stato l'integrazione come amicizia: «Alla base di una vera integrazione ci sono sempre i rapporti umani. Se spontanee, le amicizie contribuiscono a sentirsi parte di un popolo cancellando ogni barriera. L'incontro è un processo lento e naturale e la politica deve fare leggi per agevolarlo». 

La sua conclusione: «La comunità cinese mette barriere? La prima generazione lo ha fatto per difficoltà linguistiche e culturali. La seconda, assolutamente no». 

La Comunità cinese di Milano è inoltre impegnata nella raccolta fondi per aiutare i terremotati: 13 le associazioni che si sono unite per questo gesto di solidarietà.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Agosto 2016
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