Quantcast

Rifugiati: “Troppe disparità nel sistema di accoglienza”

E' quanto emerso dall'indagine effettuata tra l'autunno 2014 e i primi mesi del 2015 dal Centro Naga Har nei centri di accoglienza di Milano e Provincia...

«Eterogeneità tra le tipologie delle strutture di accoglienza e tra i servizi da queste erogati, la numerosità degli ospiti e la mancata definizione delle competenze necessarie per rispondere adeguatamente ai bisogni delle persone accolte». E' quanto emerso dall'indagine effettuata tra l'autunno 2014 e i primi mesi del 2015 dal Centro Naga Har, il Centro per richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tortura del Naga di Milano. Dopo avere ricevuto «un numero sempre crescente di persone confuse e spaesate, arrivate in Italia da poco tempo, accolte in strutture di cui spesso ignoravamo l'esistenza», gli operatori hanno deciso d’indagare la situazione e hanno intervistato 62 dei loro ospiti e chiesto alla Prefettura di Milano informazioni relative alle strutture coinvolte e l’autorizzazione ad accedervi. 

Dai racconti e dalle visite alle strutture e dalle interviste ai gestori e operatori delle strutture è stato possibile fotografare lo stato attuale del sistema di accoglienza gestito dalla Prefettura di Milano e verificare il grado di adesione delle pratiche ai bandi della Prefettura (che definiscono le regole con cui tale accoglienza deve essere erogata): «Appartamenti, centri di medie e grandi dimensioni, tendopoli allestite con criteri emergenziali e temporanei, diventate anch’esse luoghi in cui gli ospiti svernano senza assistenza legale chiara e senza alcuna progettualità. Un pocket money – spiegano gli autori dell'indagine – definito dai bandi, ma erogato in maniera quanto mai irregolare da alcuni enti gestori, una scuola di italiano anch’essa prevista, ma in molti casi disattesa. Molti sono gli esempi che emergono dal report che testimoniano che diritti fondamentali vengono trasformati in ‘opportunità’ che alcuni ricevono e altri no. La delega strutturale al terzo settore abbassa gli standard minimi di accoglienza e rende la casualità il vero unico elemento comune. La vita e il futuro di chi arriva è in mano a un sistema aleatorio" affermano i volontari che hanno svolto l'indagine».

«La nostra indagine restituisce uno spaccato del sistema di accoglienza "emergenziale" che sembra essere diventato il modello di riferimento per le persone in cerca di accoglienza e protezione», afferma Pietro Massarotto, presidente del Naga. «Abbiamo messo in luce le difficoltà, le scelte e i paradossi del sistema di accoglienza purtroppo pienamente coerente con la posizione dell’Unione Europea e dei governi dei paesi membri nei confronti del fenomeno migratorio: improvvisazione, casualità e chiusura. Il fenomeno migratorio andrebbe affrontato con coraggio, lungimiranza e senso della storia. In questo momento, l’unico coraggio che vediamo è quello nei passi di chi lascia il proprio Paese».

Nell’attesa di un ripensamento strutturale del sistema di accoglienza auspicato con decisione e estrema urgenza, il Naga, con questo report, avanza anche richieste per tentare di migliorare almeno in parte la situazione: nessun rinnovo di convenzioni a enti che non erogano i servizi previsti dalle stesse; non rinnovo della convenzione agli enti coinvolti in inchieste giudiziarie; standard di assegnazione degli appalti legati alla qualità del servizio e non alla logica del massimo ribasso; meccanismi di monitoraggio e revisione delle convenzioni; superamento del “doppio sistema”- accoglienza prefettizia e SPRAR- in un unico sistema rispettoso degli standard SPRAR; per tutti i comuni italiani quote, proporzionate alla popolazione, di richiedenti asilo e rifugiati, puntando a un modello di accoglienza diffuso su tutto il territorio nazionale.

In conclusione il Naga evidenzia lo spostamento dell’accoglienza verso l’emergenza.  «In questo scenariosi legge nelle conclusioni dell'indagineè avvenuto inoltre un rovesciamento: lo SPRAR (il progetto sposato anche dal Comune di Legnano ndr) finisce per essere marginale nel panorama dell’accoglienza mentre l’accoglienza prefettizia, che dovrebbe far fronte alle emergenze, sembra in realtà essere diventato il modello di riferimento». Qui il risultato dell'incontro tra il prefetto di Milano e gli 11 sindaci del legnanese. 

Alcuni enti gestori amministrano i centri con coscienza e impegno, fornendo tutte le opportunità alle persone che accolgono. Altri lo fanno un po’ più maldestramente, fanno come riescono, a fronte dei limiti di fatto imposti dai bandi. Altri ancora, è emerso in questo report, non lo fanno affatto, ed aggiungono vessazioni a vessazioni, come dimostra la testimonianza di "Malaccoglienza" del giornalista Mohamed Massoud,  relativa a una struttura dove è stato accolto. Al momento si trova in un altro centro di accoglienza ed è stato riconosciuto rifugiato. La struttura della quale racconta nella sua testimonianza è un Hotel situato a 21 km da Varese. «Non siamo animali, siamo esseri umani – si legge al termine della testimonianza –  persone che sono rimaste coinvolte in situazioni pericolose e gravi. Io personalmente ho lottato contro un’organizzazione totalitaria come l’Isis e Hezbollah, per il bene delle persone e dell’umanità. Quando sono venuto in Europa credevo di arrivare nell’oasi della libertà e dei diritti umani, ma sfortunatamente è una regione con una doppia morale». 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 05 Maggio 2016
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore