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Giudice di Pace: “Attenzione, ALIA vi guarda!”

Anche il presidente degli avvocati legnanesi, Giacomo Cozzi,sollecita il ripristino dell'Ufficio con un comunicato...

Dopo il Comitato Pro Giudice di Pace, anche ALIA (Avvocati legnanesi in associazione) torna a farsi sentire perchè l'Ufficio venga davvero ripristinato in città. "Chi amministra Legnano stia sicuro che la società civile sta controllando attentamente il suo operato", scrive il presidente avv. Giacomo Cozzi, rivolgendosi al sindaco Centinaio. A giorni, è anche previsto l'intervento di alcuni sindaci del territorio interessati alla questione e che non appaiono assolutamente soddisfatti della intera vicenda. Insomma, Giudice di Pace o di… discordia? Di seguito il comunicato di ALIA


Il Sindaco del Comune di Legnano ha inviato alla Corte dei Conti una richiesta di parere in materia di spese connesse all'eventuale ripristino degli uffici del giudice di pace.
Allego la richiesta trasmessami dai consiglieri di minoranza, che l'anno avuta facendo formale richiesta di accesso agli atti.
Si legge nella richiesta che il ripristino dell'ufficio del giudice di pace comporterà il sostenimento di nuovi e maggiori oneri a carico del Comune e che è possibile chiedere la rinuncia al ripristino del giudice di pace.
ALIA al proposito non può non osservare che la richiesta fatta alla corte dei conti non tiene conto del fatto che il Comune, non avendo più presidi giudiziari sul territorio (leggasi la sede del Tribunale), già risparmia più o meno € 250.000,00 annui.
Infatti il rendiconto annuale  delle spese per il funzionamento di Tribunale e Giudice di Pace ammontava a circa € 1.400,000,00 (se il dato fornitoci è corretto). Di queste somme il ministero rimborsava a Legnano circa l'80 per cento. Quindi il risparmio, attestandosi sugli € 250.000,00 annui, copre abbondantemente le spese di ripristino del giudice di pace!!! Non serve aggiungere tasse e darlo per scontato in una richiesta inviata alla corte dei conti è quantomeno fuorviante e fa nascere il legittimo sospetto che il sindaco voglia trovare una exit strategy per non riportare gli uffici, da lui già soppressi in passato, a Legnano.
Purtroppo vi è di più.
Il sindaco già mette le mani avanti dicendo che è possibile rinunciare alla richiesta di ripristino degli uffici. Peccato che il personale ha già iniziato il tirocinio presso il Giudice di Pace di Busto Arsizio e l'operazione comporta un costo per la formazione a carico del ministero.
Qui si che la corte dei conti avrebbe da dire (si fanno fare i corsi lo stesso pur sapendo che si vuole evitare a tutti i costi di riportare l'ufficio in città).
Insomma chi amministra Legnano stia sicuro che la società civile sta controllando attentamente il suo operato.
Avv. Giacomo Cozzi  

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 13 Ottobre 2015
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