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R1: per Accam solo una certificazione di efficacia

Non si tratta infatti di un metodo autorizzativo, come ribadito dal sindaco Farioli e dall'assessore regionale Terzi - Lavoratori amareggiati...

Si torna a discutere sulla vicenda dell'inceneritore di Borsano. Negli scorsi giorni infatti, sia il Movimento 5 Stelle di Busto Arsizio sia i Comitati a difesa dell'ambiente, si sono preoccupati per la qualifica R1 ad Accam come impianto di incenerimento con recupero energetico. "Un primo passaggio per rientrare nella "rete nazionale degli inceneritori" prevista dal decreto “Sblocca Italia” che permetterebbe all'impianto di incrementare la quantità dei rifiuti da incenerire autorizzandone la provenienza da tutta Italia" così si legge nella critica nota dei comitati.

False dichiarazioni, secondo il sindaco Gigi Farioli che sottolinea invece il significato della dicitura R1, "una certificazione secondo la quale le caratteristiche tecniche dell'impianto risultano efficaci, tali da renderlo produttore di energia". (qui la dichiarazione integrale del sindaco).

L'R1 non risulta quindi un metodo autorizzativo, ma una pura garanzia che all'interno dell'inceneritore, attraverso lo smaltimento di rifiuti, si producono energie. Una puntualizzazione già ribadita dall'assessore regionale all'ambiente Maria Claudia Terzi che in giornata (mercoledì 29 luglio) è intervenuta dichiarando inoltre che "l'impianto risulta ancora, in forza dell'Autorizzazione integrata ambientale (AIA) vigente, autorizzato solo all'operazione D10, ossia smaltimento per incenerimento. Della qualifica R1 si terra' invece conto in sede di procedimento di riesame e in applicazione dell'ormai famoso art. 35 del cosiddetto 'Sblocca Italia' che obbliga anche la Lombardia a utilizzare i propri impianti al massimo delle capacità".

Anche i dipendenti di Accam hanno voluto intervenire, sottolineando la loro "profonda amarezza" in seguito ad alcuni "proclami politici e di alcune associazioni ambientaliste o presunte tali, prive di onestà e correttezza intellettuale, in un momento di particolare incertezza sul futuro nostro e dell’Azienda, anche considerato che qualcuno ha univocamente e strumentalmente eletto Accam ad impianto più obsoleto ed inquinante della Regione Lombardia, smentito dai dati tecnici rilevati in tempo reale da Arpa Lombardia".  I lavoratori dell'inceneritore di Borsano hanno voluto inoltre precisare la professionalità con la quale si lavora in Accam,  "svolto nel rispetto delle regole della trasparenza, della correttezza, del buon andamento, dell’efficacia, dell’efficienza ed economicità". (qui la lettera completa)

"Come sindaco – ha ribadito Farioli – ho visto, nel corso degli anni, il miglioramento delle condizioni ambientali di Borsano e sapere che, l'emissione dell'impianto è prototipo per gli altri, non può che farmi piacere. Resta comunque chiaro – ha precisato il primo cittadino – che entro il 2025 la società, che dovrà diventare unica e sostenibile, dovrà provvedere alla restituzione dell'area con la bonifica, dando così risposte in termini di salute. Se così non fosse, qualcuno pagherà, non certo Busto Arsizio"

L'assessore regionale ha inoltre dichiarato di voler convocare una Conferenza dei Servizi con i soggetti coinvolti per capire che intenzioni ha Accam rispetto all'esercizio con qualifica di R1. "Se richiesto – ha spiegato Terzi –, per Regione Lombardia diventa un atto dovuto in forza dello 'Sblocca Italia'. Ma se Accam non dovesse ambire a questa nuova qualifica, in quella sede si potrebbe prendere atto che sussistono i requisiti senza modificare l'AIA relativo all'impianto di Busto Arsizio".

Scongiurando l'arrivo di rifiuti fuori Regione, Terzi ha chiesto comunque al Governo che nel decreto ministeriale sui fabbisogni di incenerimento del Paese tengano conto delle previsioni di decommissioning che proprio alcune Regioni, come per esempio la Lombardia, hanno previsto nei loro piani.

E a Legnano? Tutti zitti, tranne il Movimento 5 Stelle e il gruppo consiliare Per Legnano. 

"Cittadini – il commento di Riccardo Olgiati per i pentastellati – tenete dritte le antenne perché gli scenari sono cambiati e siamo di fronte al rischio concreto che Accam non solo non chiuda a breve ma inizi anche a bruciare rifiuti provenienti dalle altre regioni…vi ricordate quando in consiglio denunciavamo che l'art.35 del decreto "SFASCIA Italia" ci avrebbe reso la pattumiera del paese? Ecco…si sta configurando proprio quella situazione".

"Pronti a convocare un consiglio comunale anche a Ferragosto e non scherziamo!", la "minaccia" del gruppo Per Legnano che attacca senza mezzi termini l'amministrazione comunale, "colpevole di tacere in un momento in cui sarebbe invece doveroso prendere una netta e chiara posizione".

Redazione
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Pubblicato il 29 Luglio 2015
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