“Un progetto folle. Come dire a un armatore di varare una grande nave per una sola crociera, quindi affondarla. Questo sarà Expo Milano 2015. L’unicità lo renderà attrattivo”.

Luigino Poli, di Confcommercio Legnano, delegato dal presidente Paolo Ferrè per coordinare i tavoli istituzionali dei 23 paesi dell’Alto Milanese per Expo, parla al Rotary Busto Gallarate Legnano “Ticino”, ospite del presidente Guido Fenaroli. Fa il punto delle strategie che il territorio ha messo in campo per rendere memorabile e fruttuoso un evento non primo di criticità e di perplessità.

“Il progetto che vede Legnano come capofila per intercettare le domande dei numerosi visitatori, il prossimo anno, non ha eguali altrove. Per la prossimità con l’area di Expo, tra Rho e Milano, l’Alto Milanese sarà strategico per i turisti. Perciò, abbiamo messo insieme, in rete, le nostre eccellenze territoriali, dalla Famiglia Legnanese al Palio, senza escludere i Rotary. Con il marketing territoriale contiamo di far conoscere a italiani e stranieri i nostri prodotti, le nostre offerte, attraverso una sinergia tra pubblico e privato”, spiega Poli.

I numeri parlano chiaro. Secondo Eurisko, Expo convoglierà su Milano 20 milioni di visitatori, in media 4 al giorno, con una spesa media di 500 euro giornalieri a testa: “Saranno giovani, appassionati di Expo, donne, pensionati, ognuno con le sue abitudini. Gli americani gradiscono la bandiera a stelle e strisce che sventoli fuori dall’albergo, i cinesi amano disporre del bollitore in tavola. E poi ci sono i club di prodotto, dedicati alle donne o gay- friendly”.

Come ogni business-plan, i blocchi di partenza impongono la conoscenza dei propri punti di forza e di debolezza. I primi confortano: “Contiamo su 20 mila imprese, numerose nel settore tessile e moda di lusso come D&G e i F.lli Rossetti, senza dimenticare il Lombardy Energy Cluster, tre distretti del commercio. Le classifiche danno Legnano e il suo territorio al terzo posto in Italia per gli indici di ripresa. Solo a Confcommercio, contiamo 26 alberghi associati, per 2400 posti letto, e in 20 si sono già messi in rete”.

Neppure mancano le idee: “Gli albergatori hanno chiesto l’area dell’ex tribunale di Legnano per ricavarci uffici destinati alle delegazioni straniere, che potrebbero contare sulla vicinanza alla ferrovia, al Leone da Perego, al canale Villoresi, sulla direttrice Milano- Lugano”. A dispetto dei ritardi, Poli è certo: “Expo si farà così come le sue opere che resteranno almeno fino al 2015. Molte dureranno una sola stagione, ma altre resteranno. Tra queste è importante realizzare almeno una decina di iniziative e strutture permanenti”.

In quanto alle debolezze, in cima c’è la mobilità: “Resta complessa. Per migliorarla stiamo lavorando a iniziative di car sarin e accordi con Trenord. Stiamo lavorando anche per sviluppare l’imprenditorialità via web, con un portale di promozione del marketing locale, partendo dai desideri degli ospiti. Essenziale sarà anche riuscire a snellire i percorsi burocratici, per favorire gli investimenti stranieri”.

Quindi l’augurio del presidente Fenaroli, affinchè l’Alto Milanese superi i campanilismi e le due province nella quali è stato diviso.

A interpretare la voce critica della serata, in senso costruttivo, come pungolo per fare meglio, è stato il socio Pietro Cozzi: “Non abbiamo dedicato all’Expo l’attenzione che meritava e siamo in enorme ritardo. Ho partecipato alle riunioni ma mi sono ritirato, perché non c’è più tempo. Suggerii di esibire gli abiti del palio e niente. Consigliai di organizzare una esposizione delle macchine industriali storiche della Franco Tosi che fanno solo polvere e niente. Spero che il tempo perso finora possa essere recuperato. L’occasione è unica”.