Riceviamo e publbichiamo:

Sulla partita di ACCAM a furia di non decidere, l’Amministrazione di Busto Arsizio si è ritrovata da sola, senza idee e soluzioni alternative a quella di affossare definitivamente la Società.
ACCAM rischia la chiusura, lasciando circa novanta lavoratori senza alcuna occupazione, tutto questo per prese di posizione politiche che hanno il sapore della ripicca per non essere riusciti a realizzare il Revamping.
L’ipotesi di concedere l’area solo fino al 2025, sulla base delle convenzioni in essere, non permette di realizzare alcun intervento economicamente sostenibile per l’azienda e i Comuni Soci decretandone in sostanza la sua messa in liquidazione.
L’impianto può essere chiuso, l’area bonificata ma l’unica proposta che permette la continuità aziendale, la realizzazione di un ciclo integrato per la gestione dei rifiuti che tenga conto degli aspetti economici, ambientali, occupazionali ed anche degli aspetti legati ad una gestione trasparente, in accordo alla legge dei rifiuti stessi, è quella esposta anche da SEL attraverso la Mozione presentata in Consiglio Comunale da Marco Cirigliano e Ivan Catalano.
In questa mozione si chiede che nel sito di ACCAM venga realizzato una “Fabbrica dei Materiali” ed un impianto di digestione anaerobica dell’umido.
Questi processi, meno impattanti dell’attuale termovalorizzatore, permettono di smaltire tramite una differenziazione spinta le varie frazioni di rifiuti urbani ottenendo contemporaneamente molti vantaggi:
1. Un vantaggio economico per il Consorzio, in quanto i costi per la realizzazione dell’impianto sono minori rispetto alla sua costruzione ex-novo in altro luogo, potendo utilizzare riadattandoli alcune strutture di Accam già esistenti, ad es. le piazzole di trasferimento rifiuti, il capannone, gli uffici;
2. Un vantaggio economico per i cittadini, se si riducono i costi legati alla realizzazione del nuovo impianto, anche la tariffa per i rifiuti potrebbe risultare inferiore;
3. Un vantaggio economico per la società tramite la vendita di bio-gas e la valorizzazione dei materiali con la loro trasformazione in materia prima seconda;
4. Un vantaggio per l’occupazione dei dipendenti, che potranno continuare ad avere un impiego presso la Società per il prossimi anni a venire;
5. Un vantaggio di legalità garantito dalla gestione pubblica del ciclo integrato dei rifiuti, impedendo a soggetti poco inclini al rispetto delle regole di lucrare sulla gestione della RSU.
6. Un vantaggio ambientale poiché oltre alla bonifica dell’area non si avranno più emissioni inquinanti in atmosfera.
Questa mozione che permetteva alla Giunta Farioli di sedere di diritto, tra la maggioranza dei Comuni che hanno scelto di non effettuare il Revamping, è stata bocciata nella seduta del consiglio comunale del 23/02/2015, anche attraverso la non partecipazione al voto del PD.
I cittadini sanno a questo punto chi ringraziare nel caso in cui la tariffa rifiuti aumenterà, perché la gestione del rifiuto verrà affidata a soggetti terzi, così come i dipendenti della Società, nel malaugurato caso che vengano messi in mobilità per la miopia politica della maggioranza che che governa la Città.

SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’
CIRCOLO DI BUSTO ARSIZIO