Quando è arrivato il fax che sospendeva gli ordini per la Russia, i coltivatori lombardi hanno pensato che quella era l’ultima goccia di una stagione da dimenticare: “Prima il tempo con luglio e agosto dove non ci sono stati due giorni di seguito senza pioggia, poi il crollo delle quotazioni e adesso anche il blocco russo. La situazione è pesante, molte aziende rischiano la chiusura”.

Secondo le rilevazioni di Coldiretti Lombardia, sulle produzioni di angurie e meloni si registrano perdite fra il 30 e il 50 per cento.

"In tutta la regione – spiegano in Coldiretti Lombardia – ci sono più di tremila ettari dedicati a queste colture,  con una produzione che supera i 20 milioni di pezzi per un peso di quasi 100 milioni di chili. Un disastro. Speriamo almeno per settembre”.

Secondo una stima prudenziale della Coldiretti regionale, in Lombardia il danno per i produttori supera i 10 milioni di euro, a causa di mancati raccolti per il maltempo e per il crollo delle quotazioni.

“E adesso ci si è messo anche l’embargo russo – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – l’Europa ha stanziato aiuti per l’ortofrutta in tutti i paesi dell’Unione, ma prima bisogna vedere se saranno sufficienti, poi serve che arrivino subito e terzo è necessario che siano potenziati per coprire gli altri settori colpiti come i formaggi, le carni suine e i prosciutti che sono una parte importante del nostro export verso Mosca”.