Una giunta di «dilettanti allo sbaraglio». E' duro il giudizio di Rho per la Famiglia sull'operato dell'amministrazione rhodense in merito alla vicenda delle scuole. «Qui c'è stata palese negligenza e responsabilità politica sull'accaduto».

La lista civica guidata da Giuseppe Salerno si dice compatta con le forze politiche di opposizione e chiede le dimissioni dell'assessore ai lavori pubblici Maria Rita Vergani e del sindaco Pietro Romano. «La perizia era in possesso dell'amministrazione già dal 31 maggio, ancora prima che si chiudesse l'anno scolastico – spiega Salerno -. Perchè non si è fatto qualcosa subito? Perchè dal 31 maggio a settembre nulla si è mosso? L'amministrazione avrebbe avuto tutto il tempo per fare il necessario e approvarlo. Il sindaco deve spiegare come mai, dal 3 all'11 ottobre ha fatto tutto quello che non è stato fatto dal 31 maggio fino al 20 settembre. In una settimana ha fatto tutto. Questo non è un merito. E' come uno studente che per tutto l'anno non studia e verso la fine della scuola fa le "secchiate". Di certo, a uno studente del genere non posso dire bravo».

Il primo cittadino, secondo Salerno, avrebbe dovuto agire con un intervento d'emergenza, «come è reso possibile dall'articolo 54 comma 4 del decreto legislativo del 18 agosto 2000 n 267. Questo dà facoltà al sindaco di intervenire per prevenire e eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana».

Dopo l'incidente del 30 settembre la lista civica rhodense ha immediatamente scritto al sindaco, «senza mai ottenere risposta». «Vorremmo sapere, inoltre – aggiunge Salerno – come mai il sindaco non ha riconfermato due assessori come Scarfone e Viscomi».

Con il crollo alle Manzoni, il trasferimento alle Bonecchi e la situazione dell'Olivetti, «se il governo della città fosse stato in mano al centro destra, a questo punto vorremmo sapere cosa sarebbe successo: i centri sociali sarebbero in piazza e ci sarebbe la rivoluzione».