In un contesto in cui i ragazzini, o per meglio dire i bambini, si approcciano al mondo di internet sempre più precocemente e già a 13 anni dichiarano di essere connessi 12 ore al giorno, Rho prosegue anche quest’anno nelle scuole il progetto Urban Net 2.0. Venti classi, tra seconde e terze medie, saranno coinvolte in questa edizione del progetto, che ha durata triennale. Le classi seconde affronteranno un percorso incentrato sulla legalità, su come si diventa cittadini consapevoli e rispettosi. Sarà coinvolto nel progetto anche Gep, artista di strada rhodense, esempio di come ci si possa esprimere liberamente in un contesto legale. Gli studenti del terzo anno si concentreranno invece sul tema della sicurezza in rete, parlando di tutti i pericoli in cui si può incappare navigando.

«Lo scopo è quello di stimolare i ragazzi ad un uso consapevole di internet» spiega l’assessore al Bilancio Andrea Orlandi «perché, approcciandovisi così presto, neanche loro sanno a quali rischi si stanno esponendo. Emblematici sono i casi di suicidio tra ragazzi e ragazze a seguito di un uso sbagliato di social network, come Ask», sito web che permette di porre a un utente domande in forma anonima e che ha causato spesso fenomeni di cyberbullismo.

Ci saranno anche incontri dedicati ai genitori, perché gran parte della diseducazione dei più giovani all’uso di internet deriva proprio dal divario generazionale che non permette a mamme e papà di stare al passo coi propri figli e di controllarli adeguatamente. «Il paradosso è che i genitori si trovano a dover educare i figli all’uso di uno strumento che i figli conoscono meglio di loro» spiega Marco Brunetti, coordinatore del progetto. «Negli incontri dedicati ai genitori punteremo a far recuperare loro un ruolo guida nell’ambito delle relazioni interpersonali e della comunicazione», in cui sicuramente gli adulti possono ancora fungere da punto di riferimento.