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In business class con 300 smartphone contraffatti

Due passeggeri denunciati dalla militari della Guardia di Finanza di Malpensa...

In volo  in business class con 300 smartphone contraffatti, pronti da vendere in Italia. Due i passeggeri denunciati dalla militari della Guardia di Finanza di Malpensa con i funzionari della locale Agenzia delle Dogane.

I militari, nell’ambito dei normali controlli volti a contrastare il traffico internazionale di sostanze stupefacenti ed a reprimere qualsiasi tipo di illecito doganale, hanno sottoposto, ad accurato controllo due cittadini marocchini provenienti da Dubai (Emirati Arabi Uniti).

I due passeggeri, di 52 e 36 anni, hanno probabilmente pensato che la provenienza del volo ed il fatto che viaggiavano in business class non avrebbero destato sospetti, ma non potevano sapere che i loro nominativi erano già sottoposti a monitoraggio dalle Fiamme Gialle a causa dei loro precedenti.

I due nordafricani, entrambi residenti ad Asti, erano già sotto osservazione da parte dei militari in servizio allo scalo varesino in quanto in passato erano stati trovati in possesso di cospicue somme di denaro; in oltre, il 36enne era già stato deferito all’Autorità giudizi aria locale nel 2010 in quanto trovato in possesso, di rientro da un viaggio in Marocco, di oltre 200 (articoli contraffatti, abbigliamento ed accessori e calzature) .

All’interno dei bagagli dei due sono stati rinenuti oltre 300 smart phones di ultima generazione delle due più importanti ditte produttrici, perfettamente funzion anti ed abilmente contraffatti nonché 7mila euro in contanti. Sempre all’interno delle due valig ie è stata inoltre rinvenuta la documentazione che testimonia come gli a pparati telefonici dovessero essere rivenduti all’interno del territorio nazionale . Per questo motivo, su disposizione del Sostituto Procuratore presso la Procura delle Repubblica di Busto Arsizio, dott. Luca Pisciotta, sono stati eseguiti ulteriori accert amenti presso le residenze dei due fermati , al fine di ricercare ulteriore documentazione utile a dimostrare l’illegale attività posta in essere dai due extracomunitari.

Non essendo stati in grado di dimostrare l’effettiva provenienza del denaro rinvenuto in loro possesso venivano pertanto deferiti alla competente A.G. per riciclaggio, ai sensi dell’art. 648 – bis del codice penale.

Gli sforzi profusi dalle Fiamme Gialle hanno permesso di ottenere un ulteriore significativo risultato, in questo caso per quanto a tutela della sicurezza e della salute dell’ignaro consumatore finale, attesa la potenziale pericolosità degli apparecchi sequestrati.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 26 Settembre 2016
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